Archivio comunicati stampa

Base jumper rimasto appeso in parete ad Arco

Giovedì 8 settembre 2022

Nel tardo pomeriggio di oggi, il Numero Unico per le Emergenze 112 è stato allertato per la segnalazione di un base jumper rimasto appeso alla propria vela sulla parete Moleta, all’ingresso del paese di Arco.
La chiamata è arrivata intorno alle 18.40 e, dopo una tempestiva localizzazione, la Centrale unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha richiesto l’intervento dell’elicottero. Nel mentre, ulteriori e dettagliate informazioni sono giunte in centrale grazie ad una serie di foto condivise da altri jumpers presenti sul posto, alla base della parete.

L’elicottero, proveniente da un altro intervento, si è subito recato sul target, la cui vela aperta era rimasta accidentalmente incastrata ai rami di un albero, ad una quindicina di metri dal suolo e ad un paio di metri circa dalla roccia. I soccorritori hanno dunque deciso di procedere con un intervento da terra: quattro uomini sono stati elitrasportati in vetta, insieme al medico, in modo da potersi calare per un centinaio di metri fino all’uomo e calarlo a loro volta a terra. Un ultimo soccorritore si è infine occupato della vela, rimasta in parete. L’uomo è stato infine affidato all’autoambulanza e trasferito all’ospedale di Arco, in condizioni fortunatamente non gravi.

Interventi in montagna: alcune delle operazioni di soccorso odierne

Domenica 4 settembre 2022

Nel primo pomeriggio di oggi un 48enne residente a Sant’Ambrogio di Valpolicella è caduto per 50 metri lungo il sentiero che conduce a Cima Levante, durante una gara di trail running. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 13. La Centrale unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha richiesto l’intervento dell’elicottero. I soccorritori e l’equipe medica sono stati sbarcati in hovering un centinaio di metri sopra l’uomo, scendendo a piedi fino a raggiungerlo. Una volta stabilizzato il paziente e condizionato su asse spinale, si è dovuto attendere qualche minuto per il recupero a causa della scarsa visibilità dovuta alla nebbia.

Intorno alle 13.45, la Centrale unica di Trentino Emergenza è stata allertata inoltre per una caduta da primo di cordata di un 34enne altoatesino, impegnato nel nono tiro della via Fantasia, sulla parete Est del Catinaccio. La Centrale unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha richiesto l’intervento dell’elicottero per recuperare l’uomo e il compagno di cordata, coetaneo, entrambi fortunatamente indenni.

Sempre in Val di Fassa, un 67enne residente a Dresda è precipitato con il parapendio a quota 2350 metri, in località Roda di Vael. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata dallo stesso uomo poco dopo le 17. L’invio della propria posizione WhatsApp ai soccorritori ha permesso una localizzazione tempestiva e la Centrale unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso per il recupero del paziente, indenne.

Crollo nel gruppo del Latemar sul confine tra Trentino e Alto Adige nei pressi di Cima di Valsorda: nessuna persona coinvolta

Giovedì 1 settembre 2022

Poco prima delle 11 la Centrale Unica per le Emergenze 112 è stata allertata da alcuni escursionisti, che dalla forcella dei Camosci nel gruppo del Latemar hanno assistito a un distacco di roccia tra la forcella stessa e cima di Valsorda, sul confine tra Trentino e Alto Adige.

Da Mattarello si è alzato in volo l’elicottero di Trentino Emergenze che, sorvolando la zona, ha escluso la possibilità di escursionisti coinvolti. Il Tecnico di elisoccorso e quattro operatori delle Stazioni di Moena e Val di Fiemme del Soccorso Alpino sono stati verricellati lungo il sentiero 18, che percorre la montagna vicino alla zona del crollo lungo il versante altoatesino, per invitare gli escursionisti a non proseguire per motivi di sicurezza. Attivata anche la Stazione di Nova Levante del Soccorso Alpino altoatesino. In attesa degli accertamenti, è sconsigliato percorre i sentieri 18, 22 e 23A.

Immagini e video a questo link.

Intervento in Val Genova per un fungaiolo disperso e ritrovato senza vita

Mercoledì 31 agosto 2022

Un fungaiolo del 1950 di Cremona è stato ritrovato senza vita intorno alle 17 di oggi lungo un pendio nei pressi del sentiero delle Cascate in Val Genova (Parco Naturale Adamello Brenta). Le ricerche dell’uomo erano cominciate intorno alle 13.45 dopo che la moglie aveva allertato il Numero Unico per le Emergenze 112, non vedendolo arrivare al rifugio Fontanabona in Val Genova, dove avevano appuntamento, e non riuscendo a contattarlo al telefono cellulare. L’uomo è stato ritrovato, purtroppo senza vita, una ventina di metri più a monte del sentiero delle Cascate, lungo un pendio boscoso, non lontano dal rifugio Fontanabona. È possibile che il decesso sia stato causato da una caduta; le autorità competenti sono al lavoro per stabilire la dinamica.

Le ricerche, attivate dalla Centrale unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, hanno coinvolto il gruppo Tecnici di ricerca e le Stazioni di Pinzolo, Madonna di Campiglio, Val Rendena – Busa di Tione, Giudicarie esteriori e Valle del Chiese. Hanno preso parte alle operazioni di ricerca anche la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco di Carisolo, Pinzolo e Giustino e sono state attivate le unità cinofile del Soccorso Alpino e della Scuola provinciale Cani da ricerca e catastrofe. Una cinquantina di operatori hanno cominciato fin da subito a perlustrare i sentieri che si snodano in Val Genova attorno al rifugio Fontanabona. Prima che potesse intervenire l’elicottero della Guardia di Finanza, dotato del sistema IMSI-Catcher per intercettare i telefoni cellulari, una squadra di terra ha individuato il corpo senza vita del fungaiolo. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata, trasportata fino alla strada ed affidata al carro funebre. 

Intervento notturno sul Piccolo Dain in Valle del Sarca: base jumper incrodato fuori dal sentiero che porta al punto del decollo

Sabato 27 agosto 2022

Si è concluso intorno alle 22.30 di questa notte un intervento in soccorso di un base jumper francese del 1989 in difficoltà mentre stava percorrendo il sentiero di accesso al punto di decollo del Piccolo Dain in Valle del Sarca, a una quota di circa 700 m.s.l.m.. L’uomo si trovava in prossimità dell’arrivo al luogo del decollo quando si è incrodato in una zona esposta fuori dal sentiero senza più riuscire a proseguire, anche per un problema al ginocchio. La richiesta di aiuto al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco dopo le 20.

Il Tecnico di centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale, ha chiesto l’intervento della Stazione Trento – monte Bondone che con cinque operatori ha tentato di raggiungere il base jumper. L’uomo, tuttavia, si trovava in una zona particolarmente impervia, fuori dal sentiero. Di conseguenza, è stato fatto intervenire l’elicottero che, con il supporto dei visori notturni e grazie ad una luce accesa dal base jumper e alle indicazioni degli operatori sul posto, ha individuato facilmente l’uomo in difficoltà. Il Tecnico di elisoccorso è stato verricellato sul posto e lo ha recuperato a bordo, per il trasporto all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Tre interventi per la Stazione Val di Sole

Mercoledì 24 agosto 2022

Mancato rientro: anziana ritrovata nella notte nei boschi della Val Meledrio in Val di Sole

È stata ritrovata intorno alle 4.30 di questa notte, nei boschi della Val Meledrio, sopra l’abitato di Dimaro in Val di Sole, in buone condizioni di salute, anche se infreddolita e in stato confusionale, la donna del 1942 originaria di Dimaro, il cui mancato rientro da una passeggiata era stato denunciato dai familiari intorno alle 21 di ieri sera.
Alle operazioni di ricerca, coordinate dal Gruppo tecnico di ricerca del Soccorso Alpino, hanno partecipato 11 operatori della Stazione Val di Sole, una unità cinofila, la Guardia di Finanza con un’altra unità cinofila, un cane molecolare della Scuola provinciale Cani da ricerca e catastrofe, i Vigili del Fuoco di Dimaro, Monclassico e Terzolas e le forze dell’ordine. Con la fotoelettrica è stato illuminato il versante della Val Meledrio, dove si sono concentrate le ricerche lungo i boschi, le strade forestali e i sentieri che si sviluppano dall’abitato di Dimaro. Una volta ritrovata, la donna è stata portata a valle e affidata ai sanitari per gli accertamenti medici.

Poche ore dopo, gli operatori della Stazione Val di Sole sono intervenuti in una seconda operazione al rifugio Larcher al Cevedale per soccorrere un’escursionista straniera del 1970 che, dopo essere caduta sul sentiero, si è infortunata alla caviglia senza più riuscire a rientrare a valle in autonomia. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 9.30.
Il Tecnico di centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento della Stazione della Val di Sole e della Val di Rabbi. Sette soccorritori hanno raggiunto il rifugio in circa un’ora di cammino ed hanno prestato le prime cure all’infortunata. Una volta imbarellata, la hanno trasportata a piedi con la barella portantina fino a valle per circa due ore, dove la hanno affidata all’ambulanza per il trasporto in ospedale. L’intervento si è concluso intorno alle 14.20.

Gli operatori della Stazione Val di Sole sono intervenuti ancora nel tardo pomeriggio, poco prima delle 17, per un biker del 1968 di Trento caduto in mountain bike sulla pista di downhill Wild Grizzly nel Bike Park Val di Sole. Nell’incidente l’uomo si è procurato un possibile trauma alla spalla. Raggiunto dai soccorritori è stato stabilizzato, imbarellato e portato a valle, dove è stato consegnato all’ambulanza.

L’immagine sopra si riferisce all’intervento al rifugio Larcher al Cevedale

Mancato rientro: escursionista ritrovato senza vita a valle del sentiero attrezzato Bepi Zac (Cime di Costabella)

Martedì 23 agosto 2022

Si è concluso intorno alle 3.30 di questa notte un intervento per la ricerca e il recupero di un escursionista residente a Torino del 1988, il cui mancato rientro era stato denunciato al Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 21.15 di ieri. Purtroppo, il corpo senza vita dell’uomo è stato ritrovato nei pressi della forcella del Ciadin, circa 200 metri più a valle del sentiero attrezzato Bepi Zac (Cime di Costabella, a nord del passo San Pellegrino), a una quota di circa 2.550 m.s.l.m.. L’escursionista era partito dal rifugio Taramelli in val di Fassa e aveva lasciato detto di voler percorrere il sentiero attrezzato Bepi Zac per raggiungere Cima Uomo. In prossimità della forcella del Ciadin è precipitato in un dirupo, in un tratto del sentiero dove non c’è il cordino metallico. 

Le ricerche, partite immediatamente dopo la denuncia del mancato rientro, hanno coinvolto gli operatori della Stazione Centro Fassa che hanno perlustrato la zona della Val San Nicolò, lungo il versante nord di Costabella, mentre una squadra della Stazione di Moena ha percorso il sentiero attrezzato Bepi Zac da passo delle Selle, e una seconda squadra ha perlustrato la parte a valle tra l’Om Picol e la parete sud di Cima Ciadin e Cima Uomo. Attivata anche la vicina Stazione della Val Biois del Soccorso Alpino Veneto per perlustrare la parte sovrastante località Fuciade e la Val Tegnousa. Intorno alle 1.30, i soccorritori che si trovavano lungo il sentiero attrezzato Bepi Zac hanno potuto individuare il punto dove si trovava l’uomo, sentendo il suo cellulare che veniva fatto squillare a intervalli regolari. Arrivati sul posto, per lui non c’era ormai nulla da fare. Dopo il nulla osta delle autorità competenti, la salma è stata trasportata via terra fino a passo San Pellegrino e affidata al carro funebre. 

Intervento notturno sulle Pale di San Martino: alpinista elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento

Si è concluso intorno alle 22.20 un intervento notturno in soccorso di un alpinista residente a Trento del 1985 nel gruppo delle Pale di San Martino, sul confine tra Trentino e Veneto. L’uomo stava scendendo lungo la via Normale al Sass d’Ortiga insieme ad un gruppo di altre 5 persone. A valle della forcella delle Mughe, a una quota di circa 2.100 m.s.l.m., rimasto indietro rispetto ai compagni, ha perso la traccia del sentiero e, cadendo sulle rocce, si è ferito a una gamba. In difficoltà ha chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 21.10.

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre in piazzola 5 operatori della Stazione di Primiero si sono messi a disposizione. Attivata anche la vicina Stazione di Agordo del Soccorso Alpino. L’elicottero, con il supporto dei visori notturni, è salito in quota dove, nel frattempo, l’infortunato era stato raggiunto da due suoi compagni. Grazie alla luce del telefono, sono stati individuati agevolmente. Il Tecnico di elisoccorso è stato verricellato sul posto e, in accordo con il medico, ha recuperato a bordo l’infortunato per il trasferimento all’ospedale Santa Chiara di Trento. I compagni, attrezzati con luci frontali, hanno proseguito in autonomia.

Incidente mortale: escursionista perde la vita lungo il sentiero 601 nei pressi del passo Fedaia (Val di Fassa)

Lunedì 22 agosto 2022

Un’escursionista del 1949 di Milano ha perso la vita dopo essere precipitata in un dirupo mentre stava scendendo lungo il sentiero n. 601, che dal rifugio Viel del Pan porta a passo Fedaia (Canazei, Val di Fassa). La donna si trovava a una quota di circa 2.300 m.s.l.m., poco prima del lago di Fedaia, nel tratto di sentiero attrezzato con un cordino. Da una prima ricostruzione, pare che l’escursionista abbia perso l’equilibrio, precipitando nel dirupo sottostante per circa 60 metri. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 14 da parte di un familiare che era con lei, che l’ha vista precipitare, perdendola di vista. 

Il Tecnico di centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, dopo un breve sorvolo, ha individuato l’escursionista alla base del dirupo. Il Tecnico di elisoccorso e l’equipe medica sono stati verricellati sul posto ma il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. In una seconda rotazione, un operatore della Stazione Alta Val di Fassa è stato elitrasportato in quota per dare supporto nelle fasi del recupero della salma. Una volta arrivato il nullaosta delle autorità, il corpo senza vita dell’escursionista è stato recuperato a bordo con il verricello e trasferito a Canazei.

Raffica di interventi in montagna in questi giorni di Ferragosto: alcune delle operazioni di soccorso di oggi

Mercoledì 17 agosto 2022

Due gli interventi in ferrata: il primo poco dopo le 12 per un escursionista del 1969 della provincia di Brescia, che si è infortunato alla spalla in seguito a una caduta lungo la ferrata delle Aquile in Paganella, a una quota di circa 1.900 m.s.l.m., nei pressi del ponte tibetano.
L’infortunato è stato raggiunto a piedi dalle Guardie attive del Soccorso Alpino di turno a Fai della Paganella e a Molveno e da un altro soccorritore presente sul posto per caso, che gli hanno prestato le prime cure mediche. Poiché l’uomo continuava a svenire, dopo avergli immobilizzato l’arto, gli operatori lo hanno spostato in una zona comoda per il recupero, con il verricello, da parte dell’elicottero. L’infortunato è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Il secondo intervento si è svolto nella parte finale della Ferrata Gerardo Sega (Avio) per un’escursionista colpita da un sasso, che le ha provocato una ferita ad un arto inferiore. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 13. L’infortunata e il compagno di escursione sono stati raggiunti a piedi in circa 20 minuti da un operatore della Stazione di Ala, il quale ha dato le indicazioni necessarie per il recupero all’equipaggio dell’elisoccorso. L’escursionista è stata portata all’ospedale di Rovereto per gli accertamenti medici del caso mentre il compagno, illeso, è stato accompagnato a valle a piedi dall’operatore del Soccorso Alpino.

Intorno alle 12.45 la Centrale Unica Emergenza è stata allertata per un’escursionista che cadendo sul sentiero è ruzzolata verso valle per una decina di metri, mentre stava salendo sul Monte Pin (gruppo delle Maddalene, Val di Non), a una quota di circa 2.300 m.s.l.m.. La donna è stata raggiunta dall’elisoccorso, che ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica. Dopo le prime cure sanitarie, l’infortunata è stata imbarellata, recuperata a bordo del velivolo e trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione Alta Valle di Non, pronti in piazzola per dare supporto.

Frana nei pressi di cima Dell’Uomo nel gruppo dei Monzoni, in Val di Fassa

Martedì 16 agosto 2022

Una frana si è staccata nei pressi di cima dell’Uomo lungo il versante verso la valle di San Nicolò in Val di Fassa nel gruppo dei Monzoni (sottogruppo della Marmolada), a una quota di circa 3.000 m.s.l.m.. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 17.30 da persone che da valle hanno visto il distacco.

Il Tecnico di centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero per effettuare un sorvolo e verificare che nessuna persona fosse stata travolta, mentre gli operatori della Stazione di Centro Fassa si portavano in piazzola per dare supporto. Grazie a un primo sorvolo, con a bordo il Tecnico di elisoccorso, è stato possibile escludere la presenza di persone coinvolte e constatare che il sentiero 609 sottostante non è stato interessato dalla frana. Un secondo elicottero ha portato in quota le autorità competenti, il servizio geologico della Provincia e un operatore della Stazione Centro Fassa per effettuare un ulteriore sopralluogo. Come riportato da una nota dell’Ufficio stampa della Provincia Autonoma di Trento “La zona è piuttosto impervia, difficile stimare le dimensioni del fenomeno che tuttavia sembrano più contenute rispetto alla prima impressione dato che il movimento ha generato una nuvola di polvere”.