Archivio comunicati stampa

Incidente con il parapendio in Vallagarina: pilota elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento

Domenica 9 maggio 2021

Un pilota di parapendio di Riva del Garda del 1961 è precipitato tra il monte Biaene e il capitello di San Bernardo (a ovest di Rovereto), finendo a terra in una zona boschiva a una quota di circa 1.200 m.s.l.m. Il pilota ha perso il controllo della vela poco dopo il decollo e nel finire a terra tra gli arbusti si è procurato contusioni e possibili traumi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco dopo le 13.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha attivato la Stazione di competenza Vallagarina e ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Mentre una squadra di operatori della Stazione Vallagarina si portava sul posto via terra, il Tecnico di elisoccorso e l’equipe medica sono stati fatti sbarcare in hovering a poca distanza dal luogo dell’incidente. I soccorritori hanno raggiunto l’infortunato a piedi e, dopo i primi accertamenti medici, lo hanno stabilizzato e imbarellato. Con il supporto degli operatori della Stazione Vallagarina e dei Vigili del Fuoco, l’uomo è stato trasportato per circa 100 metri fino all’elicottero che, nel frattempo, era riuscito ad atterrare poco lontano. L’infortunato, sempre cosciente, è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento per gli accertamenti medici. 

Intervento nel gruppo dell’Ortles Cevedale per valanga: donna elitrasportata all’ospedale di Cles con un trauma all’arto inferiore

Sabato 8 maggio 2021

Una valanga con un fronte di circa 100 metri e una lunghezza di circa 200 metri si è staccata a una quota di 3.200 m.s.l.m. tra il Palon de la Mare e il bivacco Rosole nel gruppo dell’Ortles Cevedale. Una scialpinista del 1995 di Vermiglio, in fase di discesa, è stata investita di striscio e trascinata a valle, rimanendo sempre in superficie. Nell’incidente si è procurata un trauma all’arto inferiore. Nessuno degli altri scialpinisti che erano con lei sono stati investiti dal distacco nevoso. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 14.40.

Il Tecnico di Centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha attivato la Stazione di competenza Pejo e ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica sono stati fatti sbarcare sul posto in hovering. La donna è stata quindi stabilizzata, imbarellata e recuperata a bordo dell’elicottero per il trasferimento all’ospedale di Cles. I compagni sono rientrati in autonomia. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Pejo, pronti in piazzola per dare eventuale supporto all’elisoccorso.

Boscaiolo perde la vita nei boschi della Val Forame (Cavalese, Val di Fiemme)

Mercoledì 28 aprile 2021

Un boscaiolo di nazionalità rumena del 1990 ha perso la vita nel tardo pomeriggio di oggi dopo essere stato travolto da una pianta mentre stava lavorando nei boschi della Val Forame nei pressi dell’omonima malga, sopra l’abitato di Cavalese (Val di Fiemme) a una quota di circa 1.350 m.s.l.m.. La chiamata al Numero per le Emergenze 112 è arrivata verso le 17.15.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha attivato la Stazione di competenza Val di Fiemme e ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Con una prima rotazione l’elicottero ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica. In una seconda rotazione è stato elitrasportato in quota anche un operatore della Stazione Val di Fiemme, per dare supporto alle operazioni di soccorso. Purtroppo i tentativi di rianimazione sono stati inutili e l’uomo è deceduto sul posto. Dopo il nullaosta delle autorità la salma è stata recuperata dall’elicottero e portata a Masi di Cavalese. Sul posto anche i Carabinieri e i Vigili del Fuoco.

Intervento di ricerca in Lessinia al confine tra Trentino e Veneto: persona ritrovata dopo una notte passata all’addiaccio

Giovedì 22 aprile 2021

Dopo una notte di ricerche, l’uomo del 1937 di Ala (Tn) il cui mancato rientro era stato denunciato ieri verso le 20.30 è stato trovato in buono stato di salute, anche se infreddolito e confuso, intorno alle 8.30 di questa mattina nei pressi di Malga Lessinia (Erbezzo, VR). L’uomo era uscito di casa per fare un giro in macchina sui monti Lessini ma arrivato nei pressi del bivio del Pidocchio è rimasto bloccato a causa della neve. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 20.30 da parte dei familiari che erano stati contattati telefonicamente dall’uomo ma che non riuscivano a trovarlo sulla base delle sue indicazioni.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha chiesto l’intervento della Stazione di Ala, mentre veniva allertata la Stazione di Verona, già impegnata contestualmente in un altro intervento. Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Ala e di Verona. Le ricerche si sono focalizzate inizialmente lungo le strade nella zona di Fosse e del passo delle Fittanze sulla base delle indicazioni date dall’uomo – con il quale è stato mantenuto un contatto telefonico – senza dare nessun esito. Intorno alle 4.30 di questa mattina il ritrovamento della macchina al bivio del Pidocchio senza il conducente che, nel frattempo, si era allontanato. Le ricerche si sono quindi concentrate nella zona, fin quando una squadra lo ha ritrovato intorno alle 8.30 nei pressi della Malga Lessinia, a circa 3 chilometri distanza dall’auto. Sul posto è stato fatto arrivare l’elicottero di Verona Emergenza, che ha provveduto a valutarne le condizioni e a recuperarlo. L’anziano è stato trasferito all’ospedale di Borgo Trento per gli accertamenti del caso.

Intervento notturno sul monte Bondone: scialpinista portato all’ospedale Santa Chiara di Trento

Martedì 13 aprile 2021

Si è concluso intorno alle 1.30 un intervento notturno sulla cima Palon del monte Bondone reso particolarmente complesso dalle difficili condizioni meteorologiche, caratterizzate da forte vento, visibilità scarsa e temperature molto basse. Uno scialpinista del 1996 di Mattarello (TN), dopo essere salito fino alla cima Palon del monte Bondone, è stato sorpreso da una bufera. Non riuscendo più a rientrare in autonomia e in forte difficoltà a causa del freddo ha chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 poco dopo le 21.20.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento della Stazione Trento – Monte Bondone. Sul posto anche due sanitari delle Stazioni Paganella Avisio e Rotaliana – Bassa Val di Non. Cinque soccorritori sono stati trasportati da Vason con il gatto delle nevi messo a disposizioni dai gestori degli impianti di risalita. Le difficili condizioni meteorologiche hanno però costretto i soccorritori a scendere dal mezzo a una quota di circa 2.000 m.s.l.m. e a proseguire a piedi, con il supporto del Coordinatore delle Operazioni di Soccorso che, grazie al gps, li guidava nella giusta direzione. L’infortunato è stato raggiunto sulla cima; in stato confusionale e con un principio di ipotermia, è stato sottoposto ai primi accertamenti medici da parte dei sanitari, imbarellato e trasportato in sicurezza fino al gatto delle nevi. Da lì è stato portato fino alla località Vason, dove un’ambulanza lo ha prelevato per il trasferimento all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Fondamentale la collaborazione con i gestori degli impianti di risalita che hanno messo a disposizione dei soccorritori due mezzi. Hanno collaborato all’operazione anche i Vigili del Fuoco. Altri due operatori della Stazione Trento – Monte Bondone erano a disposizione in caso di bisogno.

Immagini e video a questo link.

Soccorso uno scialpinista in Val Focobon (Falcade – BL)

Giovedì 8 aprile 2021

Nel primo pomeriggio di oggi uno scialpinista residente in provincia di Belluno del 1966 si è infortunato ad un arto superiore mentre stava scendendo insieme a un compagno lungo un canale nei pressi della Casera di Focobon, sopra l’abitato di Falcade (BL), a una quota di circa 1.700 metri. Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino è stato attivato poco dopo le 14.30 poiché l’elicottero del Suem del Veneto era impegnato in altro intervento. 

L’elicottero di Trentino Emergenza ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso; in una seconda rotazione un operatore della Stazione San Martino di Castrozza del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino è stato portato in quota per dare supporto all’equipaggio nelle operazioni di recupero. L’infortunato è stato stabilizzato e recuperato a bordo per il trasferimento all’ospedale di Cavalese, mentre il suo compagno di escursione è stato accompagnato a valle fino a Falcade dal secondo soccorritore. 

Intervento notturno in Vigolana

Martedì 6 aprile 2021

Si è concluso verso le 3 di questa notte un intervento lungo e complesso in Vigolana per soccorrere due escursionisti che volevano trascorrere la notte in bivacco ma prima di raggiungerlo sono rimasti incrodati senza riuscire né a proseguire né a tornare indietro. I due ragazzi, del 2004 di Trento, si trovavano nella zona di cima del Campigolet sul versante che dà verso Vigolo Vattaro in direzione bivacco della Madonnina quando, a causa delle condizioni ambientali avverse con presenza di neve ghiacciata, non sono stati più in grado di proseguire ed hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 21.10.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di Levico e della Vallagarina. L’elicottero si è levato in volo con a bordo due Tecnici di elisoccorso; grazie ai visori notturni in dotazione all’equipaggio e alle luci delle frontali dei due escursionisti, è stato individuato il luogo dove si trovavano e i due tecnici di elisoccorso sono stati verricellati poco distanti. Per agevolare il recupero con l’elicottero, i due soccorritori con i due escursionisti, illesi, si sono portati su una sella ma a quel punto è sopraggiunta la nebbia che ha impedito il recupero. I due tecnici di elisoccorso, quindi, hanno accompagnato in sicurezza i due ragazzi verso il Becco di Filadonna per poi scendere lungo il versante sud fino a malga Valli a una quota di 1.800 m.s.l.m. per uscire dalla nebbia. Grazie a una finestra di bel tempo, verso le 2.45, l’elicottero ha potuto tentare un avvicinamento riuscendo a recuperare i due soccorritori e i due escursionisti con il verricello.

Intervento di soccorso per uno scialpinista infortunato sulle Dolomiti di Brenta

Mercoledì 31 marzo 2021

Uno scialpinista del 1982 di San Lorenzo Dorsino è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento per le contusioni riportare dopo essere caduto in fase di discesa e rotolato a valle per diversi metri lungo un pendio nella zona di Pozza Tramontana sul versante sud est di Cima Tosa (Dolomiti di Brenta), a una quota di circa 2.600 m.s.l.m.. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 13 da parte dei compagni di escursione. 

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di competenza Madonna di Campiglio. Il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica sono stati verricellati sul posto. L’infortunato, dopo essere stato stabilizzato e imbarellato, è stato recuperato a bordo dell’elicottero con il verricello e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione Madonna di Campiglio, pronti in piazzola per dare eventuale supporto all’equipaggio dell’elisoccorso. 

Intervento al santuario di Monte Albano (Mori, Vallagarina)

Domenica 28 marzo 2021

Un ragazzo di Rovereto del 1998 è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento per accertamenti dopo essere precipitato per circa 20 metri lungo il ripido pendio che si sviluppa appena sotto il Santuario di Monte Albano, sopra l’abitato di Mori (Vallagarina). Da una prima ricostruzione sembra che il ragazzo si trovasse nel piazzale del santuario, quando ha perso l’equilibrio ed è precipitato, finendo su una pianta che gli ha impedito di cadere ulteriormente. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 16.30 da parte di un testimone che da lontano ha visto il ragazzo precipitare. 

Il Tecnico di centrale operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero e di una squadra della Stazione Vallagarina. I soccorritori e il Tecnico di Elisoccorso si sono calati in corda doppia per una ventina di metri dal muro di cinta del santuario fino a raggiungere l’infortunato, sempre cosciente. Il ragazzo è stato calato alla base della pianta, imbarellato e calato per un’altra ventina di metri fino alla strada sottostante. Fondamentale la collaborazione dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a tagliare alcune piante per consentire il passaggio della barella nel bosco fitto. L’infortunato è stato consegnato all’ambulanza e trasferito fino in piazzola per il rendez-vous con l’elicottero. Infine è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento per gli accertamenti medici. 

Intervento sulla pista Prà Martin nella Skiarea Catinaccio (Val di Fassa)

Domenica 14 marzo 2021

Si è concluso verso le 18.30 un intervento in soccorso di una scialpinista fassana del 1966 che si è infortunata ad un arto inferiore dopo essere caduta, in fase di discesa, lungo la pista Prà Martin nella Skiarea Catinaccio (Ciampedie-Vigo di Fassa), a una quota di circa 2.000 m.s.l.m.. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 17.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha attivato la Stazione competente Centro Fassa. Tre soccorritori hanno raggiunto l’infortunata in circa 15 minuti con il quad in dotazione alla Stazione. La donna è stata stabilizzata, imbarellata e trasferita in sicurezza a valle, dove la aspettava un’ambulanza per il trasferimento all’ospedale di Cavalese.

La Stazione Centro Fassa ringrazia i gestori degli impianti di risalita della Val di Fassa che, tenendo le piste battute, nel corso dell’inverno hanno reso più agevoli gli interventi di soccorso come questo.