Archivio comunicati stampa

Incidente mortale oggi sulle creste di Cima Carega, dove ha perso la vita una giovane escursionista

14 gennaio 2018

Oggi nel primo pomeriggio ha perso la vita, scivolando in un canalone, una giovane escursionista (dovrebbe essere del veronese, ma al momento non siamo in grado di confermarlo) che, insieme a un amico, si trovava sulle creste di Cima Carega, nella zona del Rifugio Fraccaroli.

I due amici erano saliti in quota per praticare l’attività di corsa in montagna ed erano vestiti con abbigliamento leggero tipico per questo sport. L’area era tutta avvolta da una fitta nebbia.

Al momento si stanno ricostruendo le dinamiche di quanto accaduto. Dalle prime ricostruzioni risulterebbe che mentre i due amici si trovavano lungo le creste della montagna, la donna sia scivolata improvvisamente in un canalone, scomparendo nella nebbia.

Un testimone presente nella zona ha sentito gridare e ha subito allertato il Numero Unico di Emergenza 112. Il Coordinatore dell’Area Operativa Trentino Meridionale del Soccorso alpino ha quindi chiesto l’intervento dell’elicottero e inviato sul posto le squadre di terra del Soccorso alpino trentino. Sono stati chiamati a intervenire anche gli uomini del Soccorso alpino di Recoaro, essendo l’area al confine tra Trentino e Veneto.

A causa delle nebbia le ricerche dei due giovani sono state molto impegnative, infatti il ragazzo, nel tentativo di raggiungere l’amica, ha perso poi le tracce, perdendosi sua volta ed è stato poi trovato in stato di ipotermia proprio in territorio veneto e recuperato dall’elicottero approfittando di una finestra di visibilità nella nebbia.

Nel frattempo gli uomini del Soccorso alpino della Zona Basso Trentino sono riusciti a individuare la ragazza, ma purtroppo per lei non c’era più nulla da fare, in quanto la caduta nel canalone è stata fatale.

La salma sarà recuperata domani mattina.

Le stesse squadre del Soccorso alpino trentino sono state poi chiamate per aiutare una comitiva di cinque escursionisti che nella stessa zona aveva perso l’orientamento a causa della nebbia. Al momento stanno tutti rientrando a valle incolumi.

Si è concluso l’intervento del Soccorso alpino sul Bondone

7 gennaio 2018

Si è concluso l’intervento sul Monte Bondone, di cui abbiamo riferito nel comunicato stampa precedente.

Lo sci alpinista, illeso, è stato accompagnato a valle, alle Viote del Bondone, dagli uomini del Soccorso alpino dell’Area operativa Trentino Centrale, che lo avevano raggiunto con gli sci d’alpinismo, essendosi disperso nella fitta nebbia.

In corso intervento del Soccorso alpino sul Bondone

7 gennaio 2018

È in corso un intervento del Soccorso alpino con gli uomini dell’Area operativa Trentino centrale sul Monte Bondone, dove si sta raggiungendo uno scialpinsta illeso, ma che ha difficoltà nel rientro a causa della nebbia molto fitta.
L’uomo si trovava insieme alla moglie che è stata recuperata, ferita, nel primo pomeriggio dall’elicottero di Trentino emergenza, prima che la nebbia coprisse tutta la zona.

La coppia, trentina, dopo avere raggiunto con gli sci d’alpinismo Cima Verde, in fase di discesa ha sbagliato itinerario di rientro, trovandosi in una zona impervia e tra la nebbia fitta. Dopo esserti tolti gli sci, la coppia ha cercato quindi di tornare sui propri passi, ma la donna mentre era impegnata a camminare sul fondo innevato è scivolata in un canalone per diversi metri, probabilmente per alcune centinaia, ferendosi.

Il compagno ha subito chiamato i soccorsi, telefonando al Numero unico di emergenza 112.

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino ha quindi chiesto l’intervento dell’elicottero che, approfittando di una finestra nella nebbia, è riuscito a individuare la ferita, la quale è stata recuperata a bordo con il verricello e trasporta all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Nel frattempo però la nebbia non ha permesso il recupero del compagno, illeso. A questo punto sono intervenute le squadre di terra del Soccorso alpino che lo stanno raggiungendo per accompagnarlo fino a valle.

Soccorsa una scialpinista che aveva perso la traccia nella Valle del Vanoi

30 dicembre 2017

Si è appena concluso un intervento di soccorso a Caoria, dove sono intervenuti gli uomini del Soccorso alpino dell’area operativa Trentino Orientale che hanno prestato soccorso a una scialpinista, una turista di 27 anni, che, in fase di discesa, aveva perso la traccia dell’itinerario durante un’escursione nella Valle del Vanoi.

A dare l’allarme al Numero unico di emergenza sono stati i compagni della comitiva di cui faceva parte la giovane scialpinista non vedendola al Rifugio Refavaie, dove pensavano di trovarla.

Gli uomini del Soccorso alpino si sono portati in quota con i quod attrezzati per la neve, iniziando con gli sci d’alpinismo le ricerche alla luce delle lampade frontali. La ragazza è stata rintracciata lungo un sentiero che scendeva verso valle, incolume ed è stata poi accompagnata fino al Rifugio Refavaie.

Recuperato questa mattina il corpo dell’escursionista deceduto ieri su Cima Cornetto del Bondone

17 dicembre 2017

È stato recuperato questa mattina, con l’elicottero, il corpo dell’escursionista deceduto ieri su Cima Cornetto del Bondone durante una gita con le ciaspole.

L’uomo, che dovrebbe essere originario di Bolzano, era partito da solo con le ciaspole con l’intento di raggiungere la vetta del Cornetto. A dare l’allarme in tarda serata per il suo mancato rientro è stata la fidanzata che aveva ricevuto un suo ultimo sms proprio dalla cima della montagna.

Scattato l’allarme l’Area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino, in accordo con il Numero unico di emergenza, ha inviato sul luogo delle squadre di tecnici del Soccorso alpino che portati, prima, in quota con i gatti delle neve, hanno poi iniziato le ricerche alla luce delle lampade frontali. Nella zona la temperatura ieri sera era di circa meno 20 gradi centrigradi.

Una squadra, utilizzando gli sci d’alpinismo e poi i ramponi ha raggiunto la cima del Cornetto e proprio lungo la cresta ha notato delle tracce di ciaspole che poi scomparivano in direzione di un canalone. Le ricerche si sono quindi concentrate in quella zona e dalle ricostruzioni si è ipotizzato che l’escursionista in fase di discesa lungo la cresta sia stato tradito da una lastra di ghiaccio staccatasi sotto i suoi piedi, facendo loprecipitare lungo dei salti di roccia. Poco prima di mezzanotte, infatti, il povero escursionista è stato rinvenuto senza vita in un canalone dove è precipitato per diversi metri.

Durante le fasi di messa in sicurezza della salma e la preparazione per il suo possibile recupero già in nottata, uno dei tecnici del Soccorso alpino impegnati nelle operazioni è inciampato, perdendo un rampone che lo ha fatto scivolare per diversi metri lungo il canalone, procurandogli una frattura. Soccorso dai compagni, il tecnico è stato trasportato a valle con un gatto delle nevi e poi con l’ambulanza fino a valle.

Le operazioni sono quindi riprese questa mattina con il recupero della salma dell’escursionista che è stata trasportata alle Viotte del Bondone.

Incidente mortale sul monte Cola nel Gruppo del Lagorai. Vittima un escursionista bellunese precipitato da un sentiero

18 ottobre 2017

Un escursionista bellunese, di età compresa tra i 60-65 anni, oggi pomeriggio ha perso la vita mentre scendeva lungo la cresta del Monte Cola, nel Gruppo del Lagorai, raggiunta per visitare i camminamenti della Grande Guerra.

L’uomo faceva parte di una comitiva di tre amici della provincia di Belluno. Insieme ai compagni d’escursione aveva raggiunto la cima, iniziando poi la discesa anticipando gli altri. E sono stati proprio i compagni d’escursione a trovare lungo la cresta uno dei suoi bastoncini.

Insospettiti gli amici hanno iniziato a cercarlo lungo i canaloni sottostanti, ma non trovandolo hanno proseguito fino a Malga Trenca, dove speravano d’incontralo. Quando si sono resi conto che non aveva raggiunto neanche la malga, hanno subito chiamato i soccorsi, telefonando al Numero Unico di Emergenza 112.

Scattato l’allarme il Coordinatore dell’Area Operativa Trentino Centrale del Soccorso Alpino, di concerto con il NUE, ha inviato sul posto delle squadre della Zona Trentino Centrale per le ricerche, alle quali hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco volontari della zona, richiedendo anche l’intervento dell’elicottero ed è stato proprio durante un sorvolo del mezzo aereo che l’escursionista è stato avvistato in fondo a un canalone, dove è precipitato facendo per circa 100-150 metri. Si presume che l’escursionista sia precipitato scivolando a causa dell’erba bagnata presente nella zona.

Gli uomini del Soccorso Alpino hanno quindi provveduto al recupero della salma.

Un escursionista bellunese, di età compresa tra i 60-65 anni, oggi pomeriggio ha perso la vita mentre scendeva lungo la cresta del Monte Cola, nel Gruppo del Lagorai, raggiunta per visitare i camminamenti della Grande Guerra.

L’uomo faceva parte di una comitiva di tre amici della provincia di Belluno. Insieme ai compagni d’escursione aveva raggiunto la cima, iniziando poi la discesa anticipando gli altri. E sono stati proprio i compagni d’escursione a trovare lungo la cresta uno dei suoi bastoncini.

Insospettiti gli amici hanno iniziato a cercarlo lungo i canaloni sottostanti, ma non trovandolo hanno proseguito fino a Malga Trenca, dove speravano d’incontralo. Quando si sono resi conto che non aveva raggiunto neanche la malga, hanno subito chiamato i soccorsi, telefonando al Numero Unico di Emergenza 112.

Scattato l’allarme il Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino, di concerto con il NUE, ha inviato sul posto delle squadre della Zona Trentino Centrale per le ricerche, alle quali hanno partecipato anche i Vigili del fuoco volontari della zona, richiedendo anche l’intervento dell’elicottero ed è stato proprio durante un sorvolo del mezzo aereo che l’escursionista è stato avvistato in fondo a un canalone, dove è precipitato facendo per circa 100-150 metri. Si presume che l’escursionista sia precipitato scivolando a causa dell’erba bagnata presente nella zona.

Gli uomini del Soccorso alpino hanno quindi provveduto al recupero della salma.[:de]Un escursionista bellunese, di età compresa tra i 60-65 anni, oggi pomeriggio ha perso la vita mentre scendeva lungo la cresta del Monte Cola, nel Gruppo del Lagorai, raggiunta per visitare i camminamenti della Grande Guerra.

L’uomo faceva parte di una comitiva di tre amici della provincia di Belluno. Insieme ai compagni d’escursione aveva raggiunto la cima, iniziando poi la discesa anticipando gli altri. E sono stati proprio i compagni d’escursione a trovare lungo la cresta uno dei suoi bastoncini.

Insospettiti gli amici hanno iniziato a cercarlo lungo i canaloni sottostanti, ma non trovandolo hanno proseguito fino a Malga Trenca, dove speravano d’incontralo. Quando si sono resi conto che non aveva raggiunto neanche la malga, hanno subito chiamato i soccorsi, telefonando al Numero Unico di Emergenza 112.

Scattato l’allarme il Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino, di concerto con il NUE, ha inviato sul posto delle squadre della Zona Trentino Centrale per le ricerche, alle quali hanno partecipato anche i Vigili del fuoco volontari della zona, richiedendo anche l’intervento dell’elicottero ed è stato proprio durante un sorvolo del mezzo aereo che l’escursionista è stato avvistato in fondo a un canalone, dove è precipitato facendo per circa 100-150 metri. Si presume che l’escursionista sia precipitato scivolando a causa dell’erba bagnata presente nella zona.

Gli uomini del Soccorso alpino hanno quindi provveduto al recupero della salma.

Incidente mortale per una fungaiola bresciana di 62 anni nelle montagne sopra Storo, nella Valle del Chiese

6 ottobre 2017

Si sono appena concluse, nella Valle del Chiese, le ricerche di una turista bresciana di 62 anni dispersa da questa mattina sulle montagne sopra Storo mentre era alla ricerca di funghi insieme al marito.

Purtroppo la donna è stata trovata senza vita in fondo a un canale, nei pressi di malga Tonolo, dove si presume sia caduta per diversi metri dopo avere perso l’equilibrio. L’impatto contro le rocce è stato fatale.

Il marito, dopo avere perso i contatti con la moglie, trovandosi in un’area senza campo per il cellulare è andato alla ricerca di aiuto, trovando un operaio che lavorava nella zona, il quale a sua volta è sceso verso valle, fino a quando è riuscito a telefonare alla centrale del Numero unico di emergenza.

Scattate le operazioni di soccorso, il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso alpino, di concerto con il NUE, ha inviato sul posto diverse squadre della zona Adamello Brenta e Trentino centrale del Soccorso alpino, allertando anche i colleghi della zona bresciana di Val Sabbia.

Alle operazioni hanno partecipato anche i Vigili del fuoco volontari della zona, i Carabinieri e un elicottero di Trentino emergenza che ha effettuato diversi sorvoli e proprio durante uno di questi, l’equipaggio ha individuato la dispersa in fondo al canalone.

La donna è stata recuperata con il verricello e trasportata alla camera mortuaria di Storo.

Recuperato questa mattina, nella zona di Passo Ombrettola, il corpo di un’escursionista veneziana scomparsa da ieri

5 settembre 2017

Ieri sera gli uomini del Soccorso alpino dell’Area Operativa Trentino Settentrionale, insieme ai Carabinieri, sono stati impegnati nelle ricerche di una escursionista del 1970 della provincia di Venezia che, da sola, era diretta al rifugio Falier che si trova alla base della parete sud della Marmolada, ma dove non è mai arrivata.

Quando è stato lanciato l’allarme non si sapeva se la donna avesse intrapreso l’escursione dalla parte trentina o da quella veneta, in quanto il rifugio può essere raggiunto dai due diversi versanti. Grazie alla localizzazione delle celle telefoniche del cellulare della dispersa, si è potuto poi appurare che la donna era partita da Alba di Canazei, da dove si sono concentrate quindi le ricerche.

Purtroppo, poco prima dell’una di notte, gli uomini del Soccorso alpino del Trentino hanno rinvenuto il corpo della donna lungo il sentiero che dal Rifugio Contrin conduce a Passo Ombrettola, a quota 2570 metri. L’escursionista è probabilmente scivolata a causa della neve fresca, facendo un volo sulle roccette sottostanti di circa 30 metri che non le ha lasciato scampo.

La salma è stata recuperata questa mattina, alle prime luci dell’alba, con l’elicottero di Trentino Emergenza con l’uso del verricello e trasportata alla camera mortuaria di Canazei.

Trovato senza vita il terzo basejumper lanciatosi dalla cima della Paganella

28 agosto 2017

Poco fa gli uomini del Soccorso Alpino del Trentino hanno trovato, purtroppo senza vita, il terzo basejumper, probabilmente di nazionalità  australiana, disperso dopo un lancio con la tuta alare dalla cima della Paganella avvenuto durante la mattina.

Il deceduto faceva parte di un gruppo di tre basejumper stranieri che si sono lanciati in mattinata dalla cima della Paganella (dalla zone delle antenne) con destinazione Zambana vecchia. Solo uno dei tre però è riuscito a raggiungere la destinazione e quando si è accorto che i compagni non arrivavano ha subito lanciato l’allarme, telefonando al Numero Unico di Emergenza 112.

Sono quindi scattate subito le operazioni di soccorso per la ricerca dei due dispersi. Alle operazioni hanno partecipato un elicottero di Trentino Emergenza e le squadre di terra, composte da circa 30 uomini, dell’Area Operativa Trentino Centrale del Soccorso Alpino del Trentino. Presenti anche i Vigili del Fuoco Volontari della zona e i Carabinieri.

Il primo dei basejumper dispersi è stato trovato ferito, con politraumi, in una zona impervia intorno alle 13.30; non è in pericolo di vita. È stato quindi recuperato con l’elicottero con il verricello e trasportato all’ospedale Santa Chiara.

Il secondo basejumper è stato trovato poco fa, purtroppo senza vita, a circa 800 metri di quota in un canalone, in una zona molto impervia, tra i laghi di Lamar e Zambana vecchia, poco distante dal sentiero SAT 680.

Attualmente sono in corso le operazioni di recupero della salma.

Due morti e tre feriti gravi questa mattina sulla vedretta Cercen in Presanella

27 agosto 2017

Grave incidente mortale questa mattina sulla vedretta Cercen lungo la via Normale che porta in Cima alla Presanella, dove è rimasta coinvolta una comitiva di nove alpinisti bresciani della Val Camonica.

Il bilancio è di due morti, tre feriti gravi e quattro feriti meno gravi. Gli alpinisti, partiti questa mattina dal Rifugio Denza, in cordata stavano risalendo la vedretta quando all’improvviso, in prossimità  della forcella Freshfield, a quota 3200 metri, i primi due sono scivolati, coinvolgendo anche gli altri alpinisti. Alcuni alpinisti sono scivolati anche per circa 200 metri.

A dare l’allarme al Numero unico di emergenza 112 i feriti meno gravi. Subito sono stati inviati sul posto tre elicotteri, di cui due di Trentino Emergenza e uno dell’Aiut Alpin Dolomites. I mezzi aerei hanno trasportato in quota anche diverse squadre di terra del Soccorso Alpino del Trentino dell’Area Operativa Trentino Occidentale.

Quando i soccorritori sono giunti sul posto hanno riscontrato la morte di due alpinisti e prestato le prime cure agli altri componenti del resto della comitiva, di cui tre feriti in modo grave. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Trento, Bolzano, Cles e Brescia.