Archivio comunicati stampa

Complicato intervento in parete per un incidente mortale sul monte Brento: base jumper canadese perde la vita

Sabato 6 aprile 2024

Una base jumper canadese del 1983 ha perso la vita nella prima mattinata di oggi in seguito ad un tentativo di lancio dal Becco dell’Aquila, sul monte Brento, in valle del Sarca. La donna, dopo aver effettuato il proprio volo per qualche centinaio di metri, ha presumibilmente aperto con troppo anticipo la vela, schiantandosi di conseguenza sulla parete sottostante, dov’è rimasta incastrata ad alcune sporgenze. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 7.40.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elisoccorso, mentre sul posto si portavano gli operatori della Stazione Riva del Garda e Trento Monte Bondone del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino. La donna, inerme, si trovava in un punto decisamente difficile da raggiungere, sotto a degli impervi strapiombi, che hanno costretto l’elicottero a verricellare sulla cengia sottostante (lungo la Via degli Amici) 6 soccorritori.

Gli operatori in parete hanno quindi iniziato la progressione su roccia per arrivare alla jumper, che nel frattempo non dava segni di vita, attrezzando in artificiale 60 metri circa di parete. Un lavoro lungo e difficoltoso che ha richiesto un ulteriore intervento dell’elicottero per portare ai soccorritori tutto il materiale necessario all’operazione di avvicinamento, conclusasi intorno alle 14.30, quando il gruppo ha raggiunto la jumper, già deceduta a seguito del forte impatto. Ottenuto poi dai Carabinieri di Riva del Garda il nulla osta per la rimozione della salma, si è proceduto a calare il corpo della donna verso la cengia per poterlo infine elitrasportare a valle. Il recupero si è quindi concluso attorno alle 18.

Scialpinista travolto da un cornicione di neve in Cima Falkner (Dolomiti di Brenta)

Sabato 6 aprile 2024

Uno scialpinista trentino di 33 anni è stato travolto nella tarda mattinata di oggi da un cornicione di neve staccatosi all’uscita del canalone est di Cima Falkner (Dolomiti di Brenta) ad una quota di 2767 metri. L’uomo, insieme al compagno di escursione, aveva precedentemente lasciato gli sci alla base del canale per affrontare la salita, ma all’uscita dello stesso un cornicione di neve ha travolto l’alpinista, trascinandolo a valle per almeno 200 metri. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 11.40 da parte del compagno, che ha assistito all’incidente.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre in piazzola si portavano 5 operatori della Stazione Madonna di Campiglio. Il tecnico di elisoccorso è stato verricellato sul posto per recuperare l’alpinista, portandolo poi in piazzola per le prime cure mediche, prestate dall’equipe sanitaria coadiuvata dai soccorritori presenti. L’uomo è stato intubato, stabilizzato ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con svariati politraumi mentre il compagno, illeso, è sceso in autonomia.

Incidente alla falesia Belvedere di Nago Torbole: climber cade per otto metri

Lunedì 25 marzo 2024

Una climber tedesca del 1974 è stata elitrasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento con sospetti politraumi, dopo essere caduta a terra da un’altezza di circa 8 metri mentre stava arrampicando alla falesia Belvedere di Nago Torbole. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 11.20 da parte del compagno di cordata.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre sul posto si portavano due operatori della Stazione di Riva del Garda del Soccorso Alpino e Speleologico. Una volta sul posto, l’elicottero ha calato con il verricello il Tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria. L’infortunata, sempre cosciente, è stata stabilizzata, imbarellata e recuperata a bordo dell’elicottero con il verricello, per essere trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Scialpinista scivola nel gruppo del Catinaccio: elitrasportata d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento

Domenica 24 marzo 2024

Una scialpinista le cui generalità non sono ancora note è stata trasferita in gravi condizioni all’ospedale Santa Chiara di Trento, dopo essere scivolata sotto la cima di Larsec nel gruppo del Catinaccio. Da una prima ricostruzione, sembra che la donna stesse procedendo in salita verso la cima insieme a tre compagni di escursione, quando a una quota di circa 2.700 m.s.l.m. è scivolata precipitando per oltre 200 metri lungo un pendio di neve misto roccia, sul versante ovest. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 12 da parte di altri scialpinisti presenti in zona, che hanno assistito all’incidente. 

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre gli operatori della Stazione Centro Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico si rendevano disponibili alla piazzola di Pozza di Fassa. L’elicottero è salito in quota e, dopo una breve ricognizione dall’alto, ha individuato la scialpinista con uno dei suoi compagni di escursione che, nel frattempo, la aveva raggiunta. Il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e l’equipe sanitaria sono stati sbarcati sul posto con il verricello, trovandola incosciente. Mentre con una seconda rotazione l’elicottero elitrasportava in quota due operatori della Stazione Centro Fassa per assistere i compagni della donna, l’equipaggio dell’elicottero ha stabilizzato e imbarellato la scialpinista. Una volta recuperata a bordo con il verricello, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento, incosciente e con politraumi. I compagni sono stati accompagnati a valle dagli operatori della Stazione Centro Fassa. A causa di un peggioramento del meteo, l’elicottero non è potuto volare in quota per recuperare il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico, che quindi è sceso a piedi fino al rifugio Vajolet, per poi essere portato a valle con il quad dagli operatori della Stazione Centro Fassa.

Due interventi notturni a Oltrecastello e sul Piccolo Dain

Domenica 17 marzo 2024

Uno scalatore del 2003 si è infortunato ieri sera, scivolando da un sentiero e rotolando lungo un pendio per circa 15 metri tra le falesie “70 gradini” e “Mattatoio” a Oltrecastello sulla collina di Povo. Nella caduta, il ragazzo è andato a sbattere contro una pianta, riportando dei possibili politraumi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 20 dallo stesso infortunato che era da solo. 

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento della Stazione Trento monte Bondone del Soccorso Alpino e Speleologico. Sette operatori, tra cui due sanitari del Soccorso Alpino, hanno raggiunto l’infortunato, gli hanno prestato le prime cure, per poi trasportarlo fino all’ambulanza con la barella portantina. A supporto delle operazioni di soccorso anche il personale dell’ambulanza e i Vigili del Fuoco di Povo. L’intervento si è concluso intorno alle 21.30.    

Intorno alle 21.20 la Stazione Trento monte Bondone è stata attivata nuovamente per prestare soccorso a una cordata di tre climber in difficoltà sul Piccolo Dain. I tre – una donna del 1998 di Modena, un uomo del 1998 della provincia di Modena e un uomo del 1994 della provincia di Reggio Emilia – avevano terminato la via Loss/Pilati ma sul sentiero di rientro hanno perso la traccia e l’orientamento.

Mentre a valle, il Piccolo Dain veniva illuminato a giorno dai Vigili del Fuoco con la fotoelettrica, i soccorritori sono saliti con i mezzi e poi a piedi sulla cima del monte, dove si trova l’uscita della via. Con segnali di luce hanno individuati i tre climber, e attrezzando due tiri di corda li hanno riportati sul sentiero. Infine, li hanno accompagnati a valle in sicurezza. Per loro non è stato necessario alcun ricovero in ospedale. L’intervento si è concluso intorno alle 23.30. 

Valanga nel comprensorio sciistico Ski center Latemar: nessuna persona coinvolta 

Sabato 16 marzo 2024

Una valanga si è staccata nella tarda mattinata di oggi nel comprensorio sciistico Ski center Latemar ed ha investito una strada di collegamento tra le piste nella zona della valle dei Cavai. La chiamata al Numero unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 12.45 da una persona che ha assistito al distacco.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero e della Stazione Val di Fiemme del Soccorso Alpino e Speleologico per verificare che nessuna persona fosse stata travolta. I soccorritori della Stazione Val di Fiemme, che avevamo appena concluso un altro intervento per soccorrere uno sciatore infortunato a un arto inferiore sulle piste da fondo del pazzo di Lavazè, sono arrivati sul posto, insieme al soccorso piste, ed hanno cominciato la bonifica della valanga con l’Artva, il dispositivo Recco e una unità cinofila. Nel frattempo è arrivato anche l’elicottero che ha sbarcato il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e un’altra unità cinofila. Una volta completata la bonifica e verificato che nessuno fosse stato travolto, le squadre di soccorritori sono rientrate poco prima delle 14.

Intervento notturno nei pressi del Rifugio Larcher (Pejo) per soccorrere un escursionista stremato

Sabato 9 marzo 2024

Si è concluso intorno alle 11 di oggi un intervento iniziato nella notte per soccorrere un escursionista classe 1993, residente a Bologna, trovatosi in difficoltà nei pressi del Rifugio Larcher mentre era impegnato in una gita con le ciaspole, dopo essere partito in giornata dalla Val Martello e aver raggiunto la Cima Zufallspitze (3757 metri). Le avverse condizioni meteo, con abbondante nebbia in quota, lo hanno tuttavia costretto, durante la discesa, a non rientrare lungo l’itinerario appena percorso ma a ripiegare verso il già menzionato Rifugio Larcher, a cui però, stremato dalla fatica, non è mai giunto. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 19.55 da parte dello stesso escursionista. 

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento della Stazione competente di Pejo del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino. Una squadra di 5 soccorritori è dunque partita per raggiungere il target, dapprima servendosi della cremagliera che risale dalla Diga di Careser – messa eccezionalmente a disposizione da Hydro Dolomiti Energia – e poi con gli sci d’alpinismo. Arrivati dal giovane e stabilitone l’incolumità, gli operatori lo hanno accompagnato al Rifugio Larcher, dove hanno passato la restante parte della notte, raggiunti all’alba da altri 2 soccorritori della Stazione di Pejo.

Con le prime luci del giorno, la Stazione di competenza ha richiesto l’intervento dell’elicottero per provvedere ad un più prudente trasporto a valle dell’escursionista: decollato verso le 7, il velivolo però non ha potuto raggiungere il rifugio a causa delle condizioni meteo ancora avverse. L’escursionista e i 7 soccorritori sono dunque ridiscesi a valle via terra, concludendo le operazioni verso le ore 11.

Intervento in Panarotta per soccorrere una scialpinista infortunata al ginocchio

Martedì 27 febbraio 2024

Si è concluso intorno alle 18.30 un intervento via terra per soccorrere una scialpinista trentina di 31 anni, infortunatasi al ginocchio sul Monte Panarotta, a una quota di circa 1.700 m.s.l.m.. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 16.15 da parte dei compagni di escursione, dopo che la donna si era procurata una sospetta distorsione al ginocchio in fase di discesa.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento della Stazione competente di Levico del Soccorso Alpino e Speleologico. 12 soccorritori, tra cui anche alcuni componenti della vicina Stazione di Pergine, sono saliti con i mezzi fino al parcheggio degli impianti di risalita della Panarotta, per poi proseguire con gli sci d’alpinismo, fino a raggiungere l’infortunata in circa mezz’ora. Sul posto è arrivato anche un sanitario del Soccorso Alpino che ha somministrato all’infortunata, molto dolorante, una terapia antalgica. Una volta stabilizzata, la donna è stata assicurata sulla “sked”, una specifica barella per il trasporto di infortunati sulla neve, e trasportata a valle fino al parcheggio, dove è stata affidata all’ambulanza.

Valanga sul Latemar in val di Fiemme e sul Ciampac in val di Fassa: nessun ferito

Sabato 24 febbraio 2024

Dopo la valanga staccatasi questa mattina sull’Alpe Tognola a Primiero San Martino di Castrozza, nel primo pomeriggio di oggi sono cadute altre due valanghe: una intorno alle 14.40 nella zona del comprensorio sciistico del Latemar in val di Fiemme e una intorno alle 14.45 nei pressi delle piste nella ski area Ciampac in val di Fassa. 

Nel primo caso, l’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è stato lanciato da una persona che ha visto una valanga staccarsi in un canale lungo il versante nord della Pala di Santa e una persona cominciare a scavare. Il distacco aveva un fronte di circa 50 metri e una lunghezza di circa 250 metri. Mentre l’elicottero con a bordo il tecnico di elisoccorso e l’unità cinofila del Soccorso Alpino si portavano sul posto, il freerider che era stato travolto dal distacco è stato dissepolto, senza riportare conseguenze. Una volta sul posto, l’equipaggio dell’elisoccorso ha quindi verificato che non ci fossero altre persone coinvolte ed è rientrato libero a Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione Val di Fiemme, pronti in piazzola per dare supporto. 

Nel caso della valanga staccatasi a bordo pista nella ski area Ciampac in Val di Fassa, a una quota di circa 2.200 m.s.l.m., tre sono state le persone coinvolte, che però sono riuscite a uscire autonomamente e senza conseguenze. Sul posto è intervenuto un secondo elicottero decollato da Mattarello, con a bordo una unità cinofila e un operatore del Soccorso Alpino. Una volta verificato che i tre sciatori fossero in buone condizioni e che nessun’altra persona fosse stata coinvolta, l’elicottero è rientrato. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione Centro Fassa, pronti in piazzola per dare supporto. 

Valanga sull’Alpe Tognola (Primiero San Martino di Castrozza): intervento via terra per soccorrere un freerider 

Sabato 24 febbraio 2024

Una valanga con un fronte di circa 30 metri e una lunghezza di oltre 300 metri si è staccata questa mattina in Val Cigolera sotto cima Tognola (Primiero San Martino di Castrozza), a circa 2.100 m.s.l.m.. Il distacco ha coinvolto un freerider del 2006 residente a Romano d’Ezzelino (VI), che è stato estratto prontamente da sotto la valanga da tre persone che si trovavano sul posto e dal compagno di escursione, riportando un trauma alla spalla. L’allarme al Numero unico per le emergenze 112 è arrivato intorno alle 10.30.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che è decollato da Mattarello con a bordo l’unità cinofila del Soccorso Alpino di turno al Nucleo elicotteri, mentre in piazzola si preparavano gli operatori della Stazione San Martino di Castrozza. A causa di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, tuttavia, l’elicottero non è riuscito a sbarcare i soccorritori in quota ed è dovuto atterrare a valle, in attesa di una miglioramento della visibilità. Gli operatori della Stazione di San Martino di Castrozza del Soccorso Alpino sono quindi intervenuti via terra salendo in quota con gli impianti di risalita e con gli sci di alpinismo, con il supporto di altri soccorritori delle Stazioni di Primiero, Centro Fassa, Val di Fiemme, Levico e Tesino che si trovavano nei paraggi, e un soccorritore della Guardia di Finanza, per un totale di circa 13 operatori coinvolti. Una volta sul posto, i soccorritori hanno stabilizzato l’infortunato e lo hanno trasportato con la barella a valle, fino a raggiungere la strada forestale. Qui un operatore sanitario, arrivato sul posto con il quad, gli ha prestato le cure mediche. Dopodiché l’infortunato è stato trasportato in barella con il quad fino in località Scacciapensieri a San Martino di Castrozza, dove è stato affidato all’ambulanza. L’intervento si è concluso intorno alle 13.30.