Intervento sul Piz de Sagron (gruppo del Cimonega): cordata recuperata dopo una notte all’addiaccio

Intervento sul Piz de Sagron (gruppo del Cimonega): cordata recuperata dopo una notte all’addiaccio

Venerdì 28 agosto 2020

Si è concluso verso le 10.00 di questa mattina un complesso intervento per il recupero di una cordata di tre persone incrodate sul Piz de Sagron nel gruppo del Cimonega. La cordata, composta da tre ragazzi della provincia di Venezia, era partita ieri con l’intenzione di scalare la via Ariano Zanin ma ha sbagliato il percorso e si è ritrovata sul campanile che si sviluppa a sinistra della via. A una quota di 2.150 m.s.l.m. l’appiglio a cui il primo di cordata si era aggrappato ha ceduto facendolo volare per alcuni metri. Il sasso, inoltre, ha investito di striscio anche gli altri due compagni che lo seguivano. I tre ragazzi, che nell’incidente si sono procurati lievi ferite ed escoriazioni, hanno preferito chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 18.25 di ieri sera.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Dal Veneto è decollato l’elicottero del Suem perché gli elicotteri di Trentino Emergenza erano occupati in altri interventi. Purtroppo, a causa della scarsa visibilità causata da una fitta nebbia presente in quota, l’elicottero non è riuscito ad effettuare il recupero. Il maltempo non ha permesso nemmeno di elitrasportare gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico in quota per tentare un intervento via terra. Ai ragazzi, quindi, sono state fornite indicazioni via telefono per trascorrere la notte fuori e alle prime luci dell’alba, verso le 6.45, è decollato l’elicottero da Trento. Tuttavia, ancora a causa della nebbia, il recupero non è stato possibile. Verso le 8.30, grazie a una finestra di beltempo, l’elicottero ha trasportare al limite delle nebbie quattro operatori della Stazione Primiero che sono riusciti a raggiungere i tre ragazzi in circa 20 minuti di scalata. I soccorritori, quindi, hanno messo in sicurezza i tre ragazzi e li hanno calati in un posto più sicuro e dove la visibilità consentisse il recupero in hovering con l’elicottero. Una volta a bordo, sono stati elitrasportati a passo Cereda e da lì sono andati all’ospedale di Feltre in autonomia.