Archivio comunicati stampa

Escursionista scivola lungo un canalone in val di Fassa: elitrasportata in gravi condizioni all’ospedale Santa Chiara di Trento

Sabato 10 luglio 2021

Un’escursionista romana del 1972 stava percorrendo il sentiero E643 che dal rifugio Buffaure scende fino a Pozza di Fassa, quando sul ciglio del sentiero ha perso l’equilibrio ed è precipitata per circa cinque metri e poi ruzzolata lungo un canalone per altri cinque metri, fino a finire addosso ad un albero che ha fermato la sua caduta e che le ha impedito di finire nelle acque di un torrente. L’incidente è avvenuto a una quota di circa 1.400 m.s.l.m, quasi al termine del sentiero, a 100 metri dall’inizio della strada forestale. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 14.45 dai compagni di escursione della donna.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che si trovava già in zona per un altro intervento, e della Stazione Centro Fassa. Una volta individuata l’infortunata, il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe sanitaria dell’elisoccorso sono stati fatti sbarcare poco lontano in hovering. Considerato il luogo molto impervio nel quale si trovava la donna, gli operatori della Stazione Centro Fassa hanno preparato un ancoraggio per mettere in sicurezza la paziente e l’equipe sanitaria. La donna è stata stabilizzata e imbarellata. Poiché la zona boscosa non avrebbe permesso il recupero con il verricello, con un sistema di corde fisse, e grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco che hanno tagliato alcune piante per agevolare le operazioni, la barella è stata portata più a monte, e infine recuperata a bordo dell’elicottero con il verricello. La donna è stata trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento in gravi condizioni.

Escursionista scivola sul pendio tra il rifugio Friedrich August e il rifugio Pertini in Val di Fassa: elitrasportato all’ospedale di Trento

Venerdì 9 luglio 2021

Un escursionista del 1939 di Bologna è stato soccorso dopo essere scivolato per una quindicina di metri lungo il pendio erboso che costeggia il sentiero tra il rifugio Friedrich August e il rifugio Pertini in Val di Fassa. Nella caduta l’uomo si è procurato possibili politraumi ed escoriazioni. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è arrivata intorno alle 12.15.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha sbarcato sul posto il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica. In una seconda rotazione, un operatore della Stazione Alta Fassa è stato elitrasportato in quota per aiutare l’equipaggio dell’elisoccorso nelle operazioni di recupero, poiché il pendio dove si trovava l’infortunato era particolarmente ripido. La barella è stata ancorata ad una sosta per permettere all’equipe medica di prestare le prime cure mediche in sicurezza. Dopodiché, l’infortunato è stato verricellato a bordo dell’elicottero per essere trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Incidente mortale nei boschi di Panchià in Val di Fiemme: perde la vita un boscaiolo

Martedì 6 luglio 2021

Non c’è stato nulla da fare per un boscaiolo che stava lavorando nei boschi sopra l’abitato di Panchià, in località Cavelonte in Val di Fiemme, su un pendio impervio caratterizzato dagli alberi schiantati dalla tempesta Vaia. Da una prima ricostruzione, sembra che l’uomo sia scivolato lungo il pendio, finendo trafitto da un ramo. L’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è stato lanciato dai compagni di lavoro poco prima delle 14. 

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul posto l’equipe medica, con il Tecnico di Elisoccorso e un operatore della Stazione Val di Fiemme. L’uomo si trovava in stato di incoscienza e, nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata a bordo dell’elicottero e trasferita al campo sportivo di Panchià, dove è stata consegnata alle pompe funebri. Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Panchià e Predazzo e le forze dell’ordine.

Intervento sul Cimon della Pala (gruppo Pale di San Martino)

Lunedì 5 luglio 2021

Intervento per il soccorso di un escursionista di Venezia del 1982, infortunatosi a un ginocchio tra il bivacco Fiamme Gialle e forcella Travignolo (Cimon della Pala, gruppo Pale di San Martino). L’uomo aveva terminato la ferrata Bolver Lugli e stava rientrando dalla val dei Cantoni insieme ad un’altra persona, quando è scivolato sulla neve e si è infortunato al ginocchio. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 15.15 dalla compagna di escursione e due altri escursionisti accorsi ad aiutare.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, considerato il tempo instabile, ha imbarcato due operatori della Stazione San Martino di Castrozza. Approfittando di un momento in cui le nebbie si sono diradate, l’elisoccorso è riuscito a salire in quota al primo tentativo e a verricellare nei pressi dell’infortunato il Tecnico di Elisoccorso e un soccorritore. L’infortunato è stato stabilizzato e recuperato a bordo dell’elicottero, insieme al Tecnico di Elisoccorso, per essere trasferito a valle in piazzola, dove un’ambulanza lo ha trasportato all’ospedale di Feltre. Il soccorritore, invece, è rimasto insieme alla compagna di escursione dell’infortunato, per accompagnarla verso valle in sicurezza.
Non è stato necessario l’intervento di altri quattro operatori della Stazione di Primiero, disponibili in piazzola per dare supporto nelle operazioni, nel caso in cui il maltempo non avesse consentito il recupero dell’infortunato da parte dell’elicottero.

Lungo intervento sul monte Cevedale per soccorrere un alpinista feritosi con il rampone

Domenica 4 luglio 2021


Si è concluso intorno alle 18.00 un lungo intervento per soccorrere un alpinista del 1988 di Isera che, cadendo, si è ferito con il rampone a un arto inferiore, 100 metri sotto la cima del Monte Cevedale, a una quota di circa 3.600 m.s.l.m.. È stato il compagno di escursione a chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 14.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. A causa del meteo in peggioramento, l’elicottero non è riuscito a salire in quota per effettuare il recupero ed è volato a Cogolo per imbarcare quattro operatori della Stazione di Peio. I soccorritori sono stati elitrasportati fino al limitare delle nebbie, al rifugio Larcher (2.600 m.s.l.m.), ed hanno raggiunto a piedi l’infortunato che, nel frattempo, aveva cominciato la discesa. In una successiva rotazione, il tentativo di portare in quota una seconda squadra è fallito per il peggioramento repentino della visibilità. La squadra di soccorritori giunta sul posto ha provveduto ad accompagnare l’infortunato fino al rifugio Larcher e a prestargli le prime cure mediche. Poiché le condizioni meteo non erano ancora ottimali e il recupero con l’elicottero sarebbe stato impossibile, i soccorritori hanno proseguito a piedi, insieme all’infortunato, fino a Malga Mare, dove gli alpinisti avevano la macchina. L’infortunato si è recato all’ospedale in autonomia.

Recuperati all’alba quattro scalatori incrodati sul Dente di Cece (Lagorai) e due escursionisti al bivacco Fiamme Gialle (Pale di San Martino)

Domenica 4 luglio 2021

Sono state portate a termine alle prime luci dell’alba di oggi le operazioni di recupero di quattro scalatori incrodati sul Dente di Cece (gruppo del Lagorai) e due escursionisti al bivacco Fiamme Gialle (gruppo Pale di San Martino). Entrambi i gruppi avevano chiesto aiuto al Numero Unico per le Emergenze 112 nella serata di ieri ma i recuperi non erano stati possibili a causa del maltempo e della nebbia persistente in quota.

I quattro scalatori – roveretani, due del 1992, uno del 1993 e uno del 1994 – sono rimasti incrodati in parete, a una quota di circa 2.400 m.s.l.m., dopo aver sbagliato la via di discesa del Dente di Cece (gruppo del Lagorai). Illesi ma impossibilitati a proseguire in autonomia, hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 21.30 di ieri.  
Poiché il maltempo in quota non consentiva l’utilizzo dell’elicottero, il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento degli operatori delle Stazioni di Moena, Val di Fiemme e Caoria, che si sono incamminati ed hanno trascorso la notte al bivacco Paolo e Nicola per accorciare i tempi di intervento la mattina seguente. I quattro scalatori, in contatto telefonico con i soccorritori, nel frattempo erano riusciti ad appoggiarsi su una piccola cengia, ed hanno ricevuto tutte le indicazioni per trascorrere la notte. Alle prime luci dell’alba, l’elicottero di Trentino Emergenze è decollato da Trento ed ha verricellato in parete il Tecnico di Elisoccorso, che ha recuperato a bordo i quattro scalatori. Li ha quindi trasferiti al bivacco Paolo e Nicola, dove i soccorritori, dopo averli rifocillati, li hanno accompagnati a valle a piedi. 

Subito dopo, l’elicottero è volato ed atterrato nei pressi del bivacco Fiamme Gialle (gruppo Pale di San Martino) per il recupero di due escursionisti di nazionalità belga del 1963 e del 1990. I due uomini avevano allertato il Numero Unico per le Emergenze 112 il giorno prima, poco dopo le 17, perché uno dei due accusava un dolore al ginocchio e non riusciva a proseguire in autonomia. Anche in questo caso il maltempo, con pioggia e nebbia persistenti, non ha consentito un recupero immediato dell’infortunato, che si trovava al riparo dentro il bivacco. Grazie a una finestra di bel tempo intorno alle 20.30, il Tecnico di Centrale operativa, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, però, non è riuscito ad avvicinarsi per la presenza di banchi di nebbia. I due escursionisti hanno trascorso la notte in bivacco e sono stati recuperati questa mattina presto dall’elicottero. I due sono stati trasferiti a valle e affidati agli operatori della Stazione San Martino di Castrozza. 

Numerosi gli interventi di giornata in montagna

Sabato 3 luglio 2021

Poco prima delle 12 la Centrale Unica Emergenze è stata allertata per un biker del 1998 di Pordenone, infortunatosi ad un arto inferiore mentre stava facendo downhill sulle piste del Bike Park Alpe Tognola (San Martino di Castrozza). Il ragazzo ha perso il controllo della sua mountain bike in uscita da un salto ed è caduto a terra dopo un volo di circa tre metri, a una quota di circa 1.400 m.s.l.m..
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino ha chiesto l’intervento degli operatori della Stazione di San Martino di Castrozza che sono arrivati sul posto ed hanno prestato le prime cure mediche all’infortunato. Il ragazzo è stato stabilizzato, imbarellato, trasportato con la barella portantina per circa 200 metri e caricato sul fuoristrada in dotazione alla Stazione, attrezzato per il trasporto degli infortunati. E’ stato quindi consegnato all’ambulanza alla partenza degli impianti, per essere trasferito all’ospedale di Feltre.

Un’escursionista del 1969 di Bergamo si è infortunata al ginocchio dopo essere scivolata sul sentiero che porta a Malga Matarot alta in Val Genova, a una quota di circa 2.000 m.s.l.m.. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 14.50 da parte del compagno di escursione dell’infortunata.
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha chiesto l’intervento degli operatori della Stazione di Pinzolo che hanno raggiunto l’infortunata, le hanno prestato le prime cure e la hanno stabilizzata per permettere il recupero con l’elicottero, avvenuto tramite il verricello. La donna è stata trasferita all’ospedale di Tione, mentre il compagno è stato accompagnato a valle dai soccorritori. Sul posto anche il gestore del rifugio Bedole.

Subito dopo aver terminato l’intervento, lo stesso elicottero è volato in val San Valentino per il recupero di due escursionisti illesi, incrodati a causa del maltempo sul sentiero attrezzato 225, in prossimità della Valletta alta, a una quota di circa 2.300 m.s.l.m.. Dopo un breve sorvolo i due escursionisti sono stati avvistati tra le nebbie. Il Tecnico di Elisoccorso del Soccorso Alpino è stato fatto sbarcare poco più in basso e, risalendo il pendio, li ha raggiunti e preparati per il recupero a bordo dell’elicottero con il verricello. Elitrasportati a valle, sono stati affidati agli operatori della Stazione Val Rendena Busa di Tione.

Intorno alle 15.20 la Centrale Unica Emergenze è stata allertata per un parapendio precipitato su una pianta in località Tizzon (comune di Samone) a una quota di circa 1.300 m.s.l.m. Gli operatori delle Stazioni Bassa Valsugana e Levico sono arrivati sul posto e con l’attrezzatura da tree climbing hanno scalato l’albero fino a raggiungere il pilota, illeso. Lo hanno quindi messo in sicurezza, calato a terra e accompagnato a valle. Per lui non è stato necessario il ricovero in ospedale.

Immagine in alto dell’intervento in soccorso del biker lungo le piste del Bike Park Alpe Tognola

Intervento in parete per un base jumper lanciatosi dal Becco dell’Aquila

Domenica 27 giugno 2021

Un base jumper della provincia di Lecce del 1983 è stato soccorso dopo essersi lanciato dal Becco dell’Aquila (Valle del Sarca). Da una prima ricostruzione sembra che, dopo aver aperto la vela, il base jumper abbia sbattuto contro la parete sulla verticale del Becco dell’Aquila, a circa metà parete, ma che sia riuscito ad arrestare la caduta su una cengia e a raccogliere la vela per consentire l’intervento dell’elicottero. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 9.30.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato in parete il Tecnico di Elisoccorso. Il base jumper è stato recuperato a bordo dell’elicottero e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento per accertamenti. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Riva del Garda, pronti a dare supporto alla base della parete.

Intervento sulla parete nord della cima Presanella: due alpinisti elitrasportati all’ospedale Santa Chiara di Trento

Domenica 27 giugno 2021

Una cordata di due alpinisti, due uomini del 1988 di Città della Pieve (PG) e del 1993 di Venezia, sono stati soccorsi sulla parete nord di cima Presanella a una quota di circa 3.100 m.s.l.m. Da una prima ricostruzione sembra che la cordata stesse procedendo sulla via di ghiaccio, quando una scarica mista di roccia e ghiaccio li ha trascinati a valle per una trentina di metri, fino a fermarsi sul seracco sottostante. Sono stati i due alpinisti, feriti ma coscienti, a chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 6.30 di questa mattina.

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di competenza di Vermiglio. L’elicottero è salito in quota ed ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso. Valutate le condizioni sanitarie in accordo con il medico – e considerato il pericolo di ulteriori scariche – i due alpinisti sono stati recuperati velocemente a bordo dell’elicottero con il verricello e trasferiti all’ospedale Santa Chiara di Trento per accertamenti. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Vermiglio, pronti in piazzola e al rifugio Denza in caso di bisogno.

Intervento nella forra rio Albola “Jacuzzi” (Riva del Garda) e sulle Pale di San Martino

Sabato 26 giugno 2021

Un uomo lombardo del 1992 si è infortunato ad un arto inferiore mentre stava facendo canyoning insieme ad un’altra persona nella forra rio Albola “Jacuzzi”, sopra l’abitato di Riva del Garda. L’uomo si è infortunato all’undicesimo salto, che consiste in una sorta di scivolo. Il suo compagno lo ha estratto dall’acqua e lo ha sistemato in un posto riparato, per poi ridiscendere la forra in cerca di aiuto. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è arrivata poco dopo le 10.30.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha attivato la Stazione di Riva del Garda, la Guardia attiva di Riva del Garda e gli operatori del gruppo tecnico forre. I soccorritori sono saliti all’imbocco della forra con i mezzi e la hanno ridiscesa, fino a raggiungere l’infortunato in circa 20 minuti. Poiché l’uomo era molto dolorante, è stato fatto arrivare sul posto anche un sanitario del Soccorso Alpino. Trattandosi di un luogo molto impervio in una zona boschiva, dove non era possibile effettuare verricelli, il medico è stato verricellato all’entrata della forra ed ha raggiunto l’infortunato percorrendo il canyon. Nel frattempo i Vigili del Fuoco di Riva del Garda hanno tagliato alcune piante in prossimità del luogo dell’incidente, in modo da facilitare il recupero del paziente. Dopo essere stato stabilizzato, l’uomo è stato imbarellato nella barella per il soccorso in forra e con un sistema di corde è stato trasportato una decina di metri più a monte, dove era stato preparato il luogo per il recupero. L’elicottero lo ha quindi imbarcato a bordo con il verricello e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Intervento sulle Pale di San Martino

Intorno alle 13.10 la Centrale Unica Emergenze è stata allertata per uno scalatore infortunatosi lungo la Fessura Franceschini sulla parete del Dente del Rifugio (gruppo Pale di San Martino). L’uomo del 1984 di Venezia si trovava all’ultimo tiro della via e stava procedendo da secondo di cordata, quando ha perso l’appiglio ed è precipitato per alcuni metri procurandosi una frattura all’arto inferiore. Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Il Tecnico di Elisoccorso è stato verricellato sul luogo dell’incidente e, dopo aver assicurato all’elicottero l’infortunato, lo ha svincolato dalla parete tagliando la corda. I due sono stati recuperati a bordo dell’elicottero con il verricello, così come il compagno di cordata. Infine, l’infortunato è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Primiero, pronti in piazzola per dare supporto.