Archivio comunicati stampa

Intervento sulla parete nord della cima Presanella: due alpinisti elitrasportati all’ospedale Santa Chiara di Trento

Domenica 27 giugno 2021

Una cordata di due alpinisti, due uomini del 1988 di Città della Pieve (PG) e del 1993 di Venezia, sono stati soccorsi sulla parete nord di cima Presanella a una quota di circa 3.100 m.s.l.m. Da una prima ricostruzione sembra che la cordata stesse procedendo sulla via di ghiaccio, quando una scarica mista di roccia e ghiaccio li ha trascinati a valle per una trentina di metri, fino a fermarsi sul seracco sottostante. Sono stati i due alpinisti, feriti ma coscienti, a chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 6.30 di questa mattina.

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di competenza di Vermiglio. L’elicottero è salito in quota ed ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso. Valutate le condizioni sanitarie in accordo con il medico – e considerato il pericolo di ulteriori scariche – i due alpinisti sono stati recuperati velocemente a bordo dell’elicottero con il verricello e trasferiti all’ospedale Santa Chiara di Trento per accertamenti. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Vermiglio, pronti in piazzola e al rifugio Denza in caso di bisogno.

Intervento nella forra rio Albola “Jacuzzi” (Riva del Garda) e sulle Pale di San Martino

Sabato 26 giugno 2021

Un uomo lombardo del 1992 si è infortunato ad un arto inferiore mentre stava facendo canyoning insieme ad un’altra persona nella forra rio Albola “Jacuzzi”, sopra l’abitato di Riva del Garda. L’uomo si è infortunato all’undicesimo salto, che consiste in una sorta di scivolo. Il suo compagno lo ha estratto dall’acqua e lo ha sistemato in un posto riparato, per poi ridiscendere la forra in cerca di aiuto. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è arrivata poco dopo le 10.30.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha attivato la Stazione di Riva del Garda, la Guardia attiva di Riva del Garda e gli operatori del gruppo tecnico forre. I soccorritori sono saliti all’imbocco della forra con i mezzi e la hanno ridiscesa, fino a raggiungere l’infortunato in circa 20 minuti. Poiché l’uomo era molto dolorante, è stato fatto arrivare sul posto anche un sanitario del Soccorso Alpino. Trattandosi di un luogo molto impervio in una zona boschiva, dove non era possibile effettuare verricelli, il medico è stato verricellato all’entrata della forra ed ha raggiunto l’infortunato percorrendo il canyon. Nel frattempo i Vigili del Fuoco di Riva del Garda hanno tagliato alcune piante in prossimità del luogo dell’incidente, in modo da facilitare il recupero del paziente. Dopo essere stato stabilizzato, l’uomo è stato imbarellato nella barella per il soccorso in forra e con un sistema di corde è stato trasportato una decina di metri più a monte, dove era stato preparato il luogo per il recupero. L’elicottero lo ha quindi imbarcato a bordo con il verricello e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Intervento sulle Pale di San Martino

Intorno alle 13.10 la Centrale Unica Emergenze è stata allertata per uno scalatore infortunatosi lungo la Fessura Franceschini sulla parete del Dente del Rifugio (gruppo Pale di San Martino). L’uomo del 1984 di Venezia si trovava all’ultimo tiro della via e stava procedendo da secondo di cordata, quando ha perso l’appiglio ed è precipitato per alcuni metri procurandosi una frattura all’arto inferiore. Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Il Tecnico di Elisoccorso è stato verricellato sul luogo dell’incidente e, dopo aver assicurato all’elicottero l’infortunato, lo ha svincolato dalla parete tagliando la corda. I due sono stati recuperati a bordo dell’elicottero con il verricello, così come il compagno di cordata. Infine, l’infortunato è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Primiero, pronti in piazzola per dare supporto.

Due escursionisti romeni precipitano in un crepaccio: incidente mortale in Marmolada

Mercoledì 23 giugno 2021

Si è concluso intorno alle 19.30 un intervento per soccorrere due escursionisti di nazionalità romena precipitati in un crepaccio sul ghiacciaio della Marmolada. I due si trovavano insieme a una comitiva di altre sei persone a una quota di circa 3.100 m.s.l.m. sotto le roccette di Punta Penia. Da una prima ricostruzione sembra che la comitiva stesse procedendo lungo il sentiero innevato senza essere assicurati l’uno all’altro, quando il ragazzo e la ragazza sono scivolati sulla neve, finendo su un ponte di neve che con il loro peso ha ceduto. Il ragazzo è precipitato nel crepaccio per circa 15/20 metri, mentre la ragazza per oltre 30 metri. Sono stati i compagni che stavano scendendo con loro ad allertare il Numero per le Emergenze 112 intorno alle 16.20.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso. In successive rotazioni sono stati portati in quota altri 8 operatori della Stazione Alta Fassa e trasferiti a valle in sicurezza gli altri membri della comitiva. I soccorritori sono riusciti a raggiungere per primo il ragazzo, che era cosciente, e con il un sistema di contrappesi lo hanno estratto dal crepaccio. L’infortunato è stato elitrasportato a valle e trasferito all’ospedale di Cavalese in ambulanza per i possibili traumi riportati nella caduta. Successivamente i soccorritori sono riusciti a raggiungere anche la ragazza ma per lei non c’era ormai più nulla da fare. Le operazioni di recupero della salma sono state interrotte per il sopraggiungere del brutto tempo e riprenderanno domani alle prime luci dell’alba.

Giovedì 24 giugno 2021

Si sono concluse intorno alle 9.30 le operazioni di recupero della salma della ragazza precipitata nel crepaccio sul ghiacciaio della Marmolada. Cinque operatori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino e quattro operatori del Nucleo SAF dei Vigili del Fuoco sono stati portati in quota dall’elicottero alle prime luci dell’alba, intorno alle 5.00. Con il supporto del cavalletto Cevedale, i soccorritori si sono calati nel crepaccio fino a raggiunge il corpo senza vita dell’escursionista, precipitata per oltre 30 metri. La salma è stata riportata in superficie ed elitrasportata alla camera mortuaria di Canazei.

Intervento notturno sulla via ferrata Roda di Vaèl (gruppo del Catinaccio, Val di Fassa): recuperati due escursionisti in difficoltà a causa della neve

Mercoledì 23 giugno 2021

Due escursionisti tedeschi, un uomo del 1983 e una donna del 1987, sono stati recuperati nella notte dall’elisoccorso sulla via ferrata Roda di Vaèl (gruppo del Catinaccio, Val di Fassa). I due si trovavano a una quota di circa 2.600 m.s.l.m. nel tratto di percorso attrezzato che scende verso il rifugio Roda di Vaèl, alla base della Torre Finestra, quando hanno trovato il cordino sepolto dalla neve. Illesi ma in difficoltà nel proseguire, hanno preferito chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 21.30.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di competenza di Centro Fassa. Arrivato sul posto, l’equipaggio dell’elisoccorso ha individuato i due escursionisti dall’alto grazie alla luce delle frontali e con l’aiuto dei visori notturni. Il Tecnico di Elisoccorso è stato verricellato sul posto. Dopo essere stati assicurati, i due escursionisti sono stati recuperati a bordo dell’elicottero con il verricello e trasferiti a valle a Pozza di Fassa, dove sono stati affidati agli operatori della Stazione Centro Fassa. L’intervento è terminato intorno alle 22.30. Per i due escursionisti non c’è stato bisogno del ricovero in ospedale.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino raccomanda di programmare con cura l’itinerario delle proprie escursioni prima della partenza, valutando con attenzione le condizioni ambientali, i tempi di percorrenza, il grado di difficoltà del percorso, la preparazione fisica propria e dei compagni con i quali si intende intraprendere la gita.

(Immagine d’archivio)

Intervento complesso sulla Cresta est della Presanella per soccorrere un’alpinista

Martedì 22 giugno 2021

È terminato verso le 14.00 un intervento sulla Cresta est della Presanella, reso complesso dalla presenza della nebbia. Un’alpinista del 1994 di Roverbella (MN) si trovava insieme ad altre due persone a una quota di circa 3.400 m.s.l.m., 200 metri di dislivello sotto la cima Presanella, quando un problema al ginocchio non le ha consentito di proseguire l’ascesa. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 11.00.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di competenza di Vermiglio. L’elicottero ha raggiunto il rifugio Denza (Presanella) per imbarcare a bordo un soccorritore della Stazione di Vermiglio, che aiutasse l’equipaggio dell’elisoccorso nelle operazioni di recupero dell’infortunata e dei due compagni illesi. Tuttavia, la nebbia presente in quota non ha permesso di effettuare il recupero. Il Tecnico di Elisoccorso e l’operatore del Soccorso Alpino sono stati fatti sbarcare in cima e sono scesi a piedi fino a raggiungere i tre alpinisti. Poiché il recupero con l’elicottero non sarebbe stato possibile per il persistere della nebbia, i tre alpinisti sono stati assicurati ed accompagnati fino alla cima. Qui, dopo alcuni tentativi di avvicinamento da parte dell’elicottero, falliti a causa della nebbia, il gruppo è sceso a piedi sulla cresta opposta fino a una quota di circa 2.450 m.s.l.m., vicino a cima Vermiglio. Grazie a una finestra di bel tempo, l’elicottero ha potuto avvicinarsi e, con due verricelli, recuperare a bordo l’infortunata, i due compagni e i due soccorritori. Mentre i due alpinisti illesi sono stati portati al rifugio Denza, la donna è stata trasferita in elicottero all’ospedale di Cles per accertamenti. 

Mancato rientro: escursionista trovato senza vita sul Corno Nero (Val di Fiemme)

Domenica 20 giugno 2021

È stato individuato dall’elicottero, intorno alle 18.30, il corpo senza vita dell’escursionista emiliano del 1963, il cui mancato rientro era stato denunciato intorno alle 15.15 di oggi dai gestori della struttura dove alloggiava. L’uomo è stato trovato lungo un pendio erboso sotto la cima del Corno Nero (Val di Fiemme) sul versante sud, a una quota di circa 2.100 m.s.l.m., una cinquantina di metri a valle della traccia del sentiero.

Dopo il ritrovamento della macchina poco sopra l’abitato di Varena (Val di Fiemme), le ricerche – alle quali hanno partecipato i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e gli operatori della Stazione Val di Fiemme del Soccorso Alpino e Speleologico – si sono concentrate nelle zone attorno alla macchina e lungo i sentieri che portano alla cima del Corno Nero. Poco prima delle 18 l’elicottero di Trentino Emergenze è decollato da Trento per effettuare un sorvolo sulla zona. L’elicottero ha imbarcato a bordo un operatore della Stazione Val di Fiemme ed è salito in quota. Superato il limite della vegetazione, la salma dell’escursionista è stata individuata; vicino c’era il cane, ancora in vita. Sul posto sono stati verricellati il Tecnico di Elisoccorso, l’operatore del Soccorso Alpino e il medico, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’escursionista. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata a bordo dell’elicottero e trasferita all’ospedale di Cavalese. Il cane è stato accompagnato a valle a piedi da una squadra della Stazione Val di Fiemme.

Intervento notturno sulla Presanella

Domenica 20 giugno 2021

È terminato poco prima delle 23 un intervento notturno in soccorso di un escursionista della provincia di Mantova del 2002 nei pressi di Passo Pozzi sulla Presanella. Il ragazzo stava procedendo insieme ad altri tre compagni in direzione rifugio Denza (Vermiglio) quando, a una quota di circa 2.500 m.s.l.m., non è stato più in grado di proseguire per sfinimento. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 21.15.

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione di competenza di Vermiglio. L’elicottero, dopo aver caricato a bordo due operatori a Vermiglio, è salito in quota. Grazie all’utilizzo dei visori notturni e ad una luce appositamente accesa dagli escursionisti, il gruppo è stato individuato velocemente. Sul posto sono stati verricellati il Tecnico di Elisoccorso e i due soccorritori della Stazione di Vermiglio. Una volta valutata la situazione sanitaria con il medico, l’escursionista in difficoltà è stato recuperato a bordo dell’elisoccorso con il verricello, trasferito a Vermiglio e consegnato agli operatori della Stazione e ai Vigili del Fuoco. I suoi compagni di escursione, illesi, sono stati accompagnati fino al rifugio Denza dai due soccorritori. Prezioso il supporto del gestore del rifugio Denza che si è incamminato per andare incontro al gruppo.

Due escursionisti scivolano su una lingua di neve nel gruppo del Catinaccio (Val di Fassa)

Sabato 19 giugno 2021

Due escursionisti sono scivolati per alcuni metri su una lingua di neve mentre stavano percorrendo il sentiero che dal rifugio Vajolet porta al rifugio Re Alberto, ai piedi delle Torri del Vajolet (gruppo del Catinaccio, Val di Fassa). I due si trovavano a una quota di 2.300 m.s.l.m., circa 300 metri sopra il rifugio Vajolet, quando l’uomo è scivolato per 2/3 metri sulla neve e la donna, nel tentativo di aiutarlo, è scivolata a sua volta, procurandosi una ferita alla testa. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 14.30. 

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul luogo dell’infortunio il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica. Sul posto anche un operatore della Stazione Centro Fassa. La donna – residente a Trento del 1965 – dopo aver ricevuto le prime cure sanitarie, è stata imbarcata a bordo dell’elicottero con il verricello mentre il compagno di escursione, incolume, è rientrato a valle a piedi, accompagnato dall’operatore del Soccorso Alpino. La donna è stata elitrasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento, dopo che lo stesso elicottero è volato fino al rifugio Antermoia (gruppo del Catinaccio), per recuperare un escursionista di Verona del 1992 che si era sentito poco bene. Assistito dal gestore del rifugio, un soccorritore alpino, il ragazzo è stato imbarcato sull’elicottero e portato all’ospedale di Cavalese per accertamenti. 

Intervento in soccorso di un biker sul tracciato Terlago bike

Sabato 19 giugno 2021

Un biker del 1968 di Riva del Garda è stato soccorso nei pressi della località Vallene (Terlago) dopo essere caduto dalla sua mountain bike mentre stava percorrendo il tracciato di enduro Terlago bike. Nell’incidente, l’uomo si è procurato un ferita alla testa e un possibile trauma ad un arto superiore. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 12.

Il Tecnico di centrale operativo del Soccorso Alpino e Speleologico, insieme al Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero e della Stazione Trento – Monte Bondone. Mentre una squadra di quattro operatori si portava sul posto, l’elicottero ha fatto sbarcare il Tecnico di elisoccorso e l’equipe medica. L’infortunato è stato stabilizzato e imbarellato. Poiché il luogo dell’incidente non consentiva il recupero a bordo dell’elicottero con il verricello, gli operatori della Stazione Trento – Monte Bondone hanno trasportato a spalla l’infortunato sulla barella portantina per circa 200 metri, fino ad uno spazio aperto dove, nel frattempo, era atterrato l’elicottero. L’uomo è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Intervento nei pressi della malga Mezzavia (monte Bondone)

Venerdì 18 giugno 2021

Si è concluso poco prima delle 22 di ieri un intervento per soccorrere un uomo di 52 anni di Sopramonte, che si è procurato un sospetto trauma cranico e facciale cadendo con l’ebike, mentre stava scendendo lungo la strada forestale che dalle Viote porta a Malga Mezzavia (monte Bondone). L’incidente è avvenuto a un centinaio di metri dalla malga. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 20.20.

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento di una squadra di 5 operatori della Stazione Trento – Monte Bondone, che si è portata sul posto con il mezzo in dotazione alla Stazione ed ha prestato il primo soccorso all’infortunato. L’uomo è stato imbarellato, caricato sull’ambulanza, trasportato fino a un prato poco lontano dove, nel frattempo, era atterrato l’elicottero e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.