Archivio comunicati stampa

Intervento sulla Vedretta degli Sfulmini (Dolomiti di Brenta)

Martedì 7 settembre 2021

Un escursionista di nazionalità polacca del 1978 è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con possibili politraumi, in seguito ad una scivolata di circa 100 metri sulla Vedretta degli Sfulmini (Dolomiti di Brenta). L’uomo stava salendo con i ramponcini ai piedi il tratto ghiacciato della Vedretta degli Sfulmini verso la Bocca degli Armi, insieme ad altre persone, quando è scivolato e ruzzolato a valle. Sono stati i compagni di escursione a chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 10.50.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Una volta individuato l’infortunato – raggiunto nel frattempo da due guide alpine che si trovavano sul posto e che lo hanno assicurato al ghiaccio – l’elicottero ha verricellato il Tecnico di Elisoccorso con l’equipe medica. Dopo le prime cure sanitarie, l’infortunato è stato recuperato a bordo dell’elicottero, per essere trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione Madonna di Campiglio, pronti in piazzola per dare eventuale supporto all’equipaggio dell’elisoccorso. 

Alcuni interventi di giornata in montagna

Sabato 4 settembre 2021

Un biker del 1989 residente a Bondone (Tn) è stato soccorso dopo essere caduto dalla sua mountain bike mentre stava scendendo lungo la strada forestale a valle del rifugio Solander (Commezzadura, Val di Sole). Nella caduta l’uomo si è infortunato ad un arto superiore e si è procurato botte ed escoriazioni. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 14.
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento degli operatori della Stazione Val di Sole, che hanno raggiunto l’infortunato con i mezzi e gli hanno prestato le prime cure mediche. Considerata la dinamica dell’incidente, è stato fatto intervenire anche l’elicottero, atterrato nelle vicinanze. Dopo essere stato preso in carico dall’equipe sanitaria dell’elisoccorso, l’infortunato è stato imbarellato e trasportato fino all’elicottero per il trasferimento all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Intorno alle 14 la Centrale Unica Emergenza è stata allertata per un biker polacco del 1980 che ha riportato un possibile trauma cranico in seguito a una caduta lungo la pista Hustle & Flow del Paganella Bike Park. Sul posto la Guardia attiva di turno a Fai della Paganella, gli operatori della Stazione Fai della Paganella e l’elisoccorso. Il biker, dopo essere stato visitato dall’equipe sanitaria, è stato trasportato con il mezzo fuoristrada allestito per il trasporto degli infortunati fino all’elicottero, atterrato non lontano, e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Nel corso della giornata, altri tre biker sono stati soccorsi sulle piste del Paganella Bike Park: il primo intorno alle 10 sulla pista Hustle & Flow per un possibile trauma ad un arto superiore, il secondo biker verso le 12.25 lungo la pista Peter Pan infortunatosi a un fianco e il terzo intorno alle 15.30 sulla pista Willy Wonka infortunatosi a un polso. In tutti e tre i casi, gli infortunati sono stati soccorsi dalla Guardia attiva del Soccorso Alpino di turno a Fai della Paganella e affidati all’ambulanza.

Intorno alle 15.10 una cordata di due alpiniste altoatesine del 1966 e de 1964 hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 perché incrodate sulla Prima Torre del Sella. Le due stavano rientrando dalla via dei Camini quando le corde doppie si sono incastrate impedendo loro di proseguire.
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che è salito in quota. Dopo aver individuato la cordata, il Tecnico di Elisoccorso è stato verricellato in parete ed ha recuperato prima le due alpiniste e poi, con un ulteriore verricello, le corde incastrate. Le due donne, illese, sono state elitrasportate fino al Passo Sella. A supporto dell’elisoccorso gli operatori della Stazione Alta Fassa, pronti in piazzola per dare supporto all’equipaggio.

L’immagine in alto si riferisce all’intervento in Val di Sole.

Intervento lungo la pista Electric Line del Fassa Bike Park

Venerdì 3 settembre 2021

Un biker sloveno del 1965 è stato soccorso lungo la pista Electric Line del Fassa Bike Park, in una zona boscosa circa 300 metri sopra l’abitato di Canazei. Il biker stava scendendo sulla pista di downhill quando, dopo un salto, ha perso il controllo della bici finendo a terra e sbattendo violentemente la testa. Dopo la caduta l’uomo ha perso temporaneamente conoscenza. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è arrivata intorno alle 17.30. 

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento di quattro operatori della Stazione Alta Fassa. In poco tempo i soccorritori hanno raggiunto l’infortunato, che nel frattempo aveva ripreso conoscenza, e gli hanno prestato le prime cure. Considerata la dinamica dell’incidente, sul posto è volato anche l’elicottero che ha verricellato il Tecnico di Elisoccorso con l’equipe medica. Il biker è stato stabilizzato e recuperato a bordo per essere elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Poco prima delle 13 altro intervento per gli operatori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico, per prestare soccorso a un biker del 1974 di Castel San Pietro Terme (BO) con un possibile trauma cranico dopo essere caduto dalla mountain bike sul Col Rodella, lungo la strada forestale che porta verso il rifugio Friedrich August. L’infortunato è stato raggiunto dai soccorritori che gli hanno prestato le prime cure e lo hanno trasportato fino all’ambulanza. Poiché l’infortunato lamentava forti dolori, è stato fatto intervenire l’elicottero che ha lo caricato a bordo a Canazei e lo ha trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento per accertamenti. 

Incidente mortale nel gruppo della Presanella: alpinista precipita in un canalone

Lunedì 30 agosto 2021

Si sono concluse poco dopo le 13 le operazioni per il recupero del corpo senza vita di un alpinista di Milano del 1989 precipitato mentre stava percorrendo la cresta che da Cima Presena porta al Passo dei Segni, nel gruppo della Presanella, a una quota di circa 2.900 m.s.l.m.. L’uomo si trovava in cresta in compagnia di un’altra persona, un familiare, quando è scivolato e precipitato per più di 100 metri lungo un canale caratterizzato da salti di roccia. L’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è scattato intorno alle 11.20, da parte del compagno di escursione che ha assistito all’incidente e si è dovuto allontanare per trovare campo e chiamare i soccorsi.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso con l’equipe medica. Per l’uomo non c’era ormai nulla da fare e il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso; fatali le ferite riportate nella caduta. In una seconda rotazione l’elicottero ha trasferito in quota due operatori della Stazione di Vermiglio per dare supporto al Tecnico di Elisoccorso nelle operazioni di recupero. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata verricellata a bordo dell’elicottero e trasferita a Vermiglio. Il compagno, che nel frattempo aveva raggiunto gli impianti di risalita, è stato accompagnato dal passo del Tonale a Vermiglio dagli operatori del Soccorso Alpino. 

Intervento in Lagorai

Domenica 29 agosto 2021

Si è concluso intorno alle 15 di questo pomeriggio un intervento in soccorso di una escursionista classe 1994 della Val di Fiemme, che era in compagnia di un amico e del cane. I due erano poco sotto la cima Canzenagol, in Val di Fiemme, nel Gruppo del Lagorai, quando la ragazza è precipitata per una cinquantina di metri in un canalone. La ragazza è stata trasportata in gravi condizioni all’ospedale Santa Chiara di Trento. Illeso il compagno che ha chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112, intorno alle 12.50.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha sbarcato in hovering il Tecnico di elisoccorso con il medico. In un secondo momento, considerato il posto impervio, è stato prima verricellato l’infermiere e poi, i 2 operatori della stazione della Val di Fiemme.
L’elicottero è poi volato a recuperare un altro Tecnico di elisoccorso a Fiera di Primiero per recuperare il compagno e il cane che erano situati in un posto impervio. In seguito è stata recuperata la ragazza che è stata precedentemente intubata con il medico e elitrasportata d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento. L’elisoccorso è poi tornato in quota per recuperare tutti i soccorritori, il compagno di escursione della ragazza ferita e il cane, per riportali a valle.

Due complessi interventi notturni in Val di Fassa

Venerdì 27 agosto 2021

Si è concluso intorno alle 00.30 di questa notte un complesso intervento in soccorso di due escursionisti, lui del 1989 di Trieste e lei del 1972 di Carsoli (AQ). I due stavano percorrendo la ferrata Laurenzi nel gruppo del Catinaccio quando hanno sbagliato itinerario finendo in un canale molto impervio. Illesi ma in difficoltà nel proseguire autonomamente, hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 18.30. 

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che è atterrato al rifugio Antermoia per imbarcare a bordo un operatore della Stazione Alta Fassa. Volati in quota, il recupero dei due escursionisti non è stato possibile per la scarsa visibilità causata dalla nebbia. Quattro operatori della Stazione Alta Fassa, quindi, sono saliti con il mezzo al rifugio Alpe di Tires ed hanno percorso a piedi buona parte della ferrata. Intorno alle 22 i due escursionisti sono stati avvistati nel canalone sottostante grazie ad una luce appositamente accesa. Uno dei soccorritori si è calato per circa 50 metri fino a raggiungere i due escursionisti, che sono stati recuperati uno ad uno sul sentiero grazie a un sistema di paranchi, mentre era in corso un forte temporale e una grandinata. I soccorritori li hanno poi accompagnati in sicurezza fino alla cresta sommitale, in un punto più comodo che consentisse il recupero con l’elicottero. Passato il temporale, l’elicottero è volato in quota e li ha recuperati a bordo in hovering per trasferirli a valle a Canazei, dove i due escursionisti sono stati rifocillati dagli operatori della Stazione Alta Fassa. 

Una cordata di due alpinisti americani del 1995 e del 1993 ha chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 22.30 di ieri perché incrodati a un centinaio di metri dalla cima sulla via Maria al Sass Pordoi. I due si erano attardati lungo la via e, dopo essere stati colti da un forte temporale e dalla grandine, non erano più in grado di proseguire in autonomia. 

Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento di una squadra di sette operatori della Stazione Alta Fassa che con la funivia, appositamente aperta per agevolare le operazioni di soccorso, sono arrivati in cima al Sass Pordoi. Da qui si sono calati per circa 100 metri fino a raggiungere i due alpinisti e, attraverso un sistema di paranchi, li hanno recuperati fino in cima e trasferiti a valle con la funivia. L’elicottero, che aveva terminato da poco l’intervento precedente sul Catinaccio, è atterrato al passo Pordoi per consentire all’equipe medica di visitare i due alpinisti. Ipotermici per via della grandinata subita, sono stati elitrasportati all’ospedale di Cavalese. 

L’immagine in alto si riferisce all’intervento sul Sass Pordoi.

Intervento lungo la ferrata Laurenzi in Catinaccio

Incidente mortale sulla via Nixverdruss (Roda di Vaèl, val di Fassa)

Giovedì 26 agosto 2021
Si è concluso intorno alle 20 un intervento per il recupero di un alpinista di Roma del 1996 che ha perso la vita sulla via Nixverdruss nel gruppo Roda di Vaèl in Val di Fassa. L’uomo si trovava sulla parte finale della via da primo di cordata quando, probabilmente a causa del cedimento di un ancoraggio, è precipitato per una quarantina di metri. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 da parte della cordata che lo precedeva è arrivata intorno alle 18.45.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato in parete il Tecnico di Elisoccorso e due operatori della Stazione Centro Fassa. Per l’uomo però non c’era ormai nulla da fare e il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata ed elitrasportata in camera mortuaria a Pozza di Fassa.

Diversi gli interventi di giornata in montagna

Mercoledì 25 agosto 2021

Intorno alle 12.10 la Centrale Unica Emergenza è stata allertata per un escursionista del Primiero di 84 anni scivolato per una ventina di metri mentre stava percorrendo il sentiero che collega Malga Tognola con Malga Cigolera (Primiero San Martino di Castrozza). Nella caduta l’uomo si è procurato diverse escoriazioni. Una squadra della Stazione San Martino di Castrozza si è portata sul posto con il fuoristrada, prestando le prime cure all’uomo e dando supporto all’equipaggio dell’elisoccorso, intervenuto per il recupero. L’escursionista è stato portato all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Un pilota di parapendio altoatesino del 1969 è precipitato rimanendo impigliato con la vela su un albero a un’altezza di circa due metri da terra nei pressi del sentiero E621, sopra il lago di Forte Buso (Val di Fiemme), a una quota di circa 2.200 m.s.l.m.. Nell’incidente l’uomo si è infortunato a un ginocchio. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 13.30 da parte di alcuni escursionisti che hanno assistito all’incidente. 
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, una volta individuato l’infortunato, è atterrato nelle vicinanze per evitare che la vela si gonfiasse. Il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica hanno raggiunto l’uomo a piedi. Dopo averlo recuperato a terra lo hanno sottoposto ai primi accertamenti sanitari. Recuperata anche la vela, l’infortunato è stato imbarcato a bordo dell’elicottero e trasportato all’ospedale di Cavalese. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione di Moena, pronti in piazzola per dare supporto in caso di bisogno. 

Un escursionista tedesco del 1956 si è procurato una frattura alla caviglia sul sentiero europeo E5 nel pressi del Lago Santo in Val di Cembra. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 14.20. Sul posto una squadra della Stazione Paganella Avisio del Soccorso Alpino e Speleologico che ha prestato le prime cure sanitarie all’infortunato e lo ha trasportato a spalla con la barella portantina per circa 35 minuti fino alla strada, dove è stato affidato all’ambulanza.

Intorno alle 15 una donna del 1966 di Brescia ha contattato il Numero Unico per le Emergenze 112, dopo aver perso l’orientamento nei boschi nei pressi del lago Santo in Val di Cembra. La donna è stata aiutata telefonicamente a ritrovare il sentiero e a raggiungere il Rifugio Maderlina dal Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, attraverso il gps. 

L’immagine in alto si riferisce all’intervento in Primiero.

Intervento notturno nel gruppo Pale di San Martino

Mercoledì 25 agosto 2021

Si è concluso intorno alle 22.45 di ieri un intervento in soccorso di due escursionisti tedeschi – un uomo del 1991 e una donna del 1992 – nei pressi del passo Bettega (gruppo Pale di San Martino), a una quota di circa 2.400 m.s.l.m.. I due escursionisti si sono attardati sulla via del rientro dopo aver affrontato la ferrata Bolver Lugli. Diretti a San Martino di Castrozza, hanno perso la traccia del sentiero a causa del sopraggiungere del buio e del peggioramento delle condizioni meteo, con pioggia e nebbia in quota, ed hanno quindi chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 21.15. 

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino e Speleologico ha attivato la Stazione di competenza San Martino di Castrozza. Un operatore è partito dal rifugio Pedrotti al Rosetta ed è andato incontro ai due ragazzi trovandoli, anche grazie alla luce delle lampade frontali, dopo circa 30 minuti. Entrambi erano molto infreddoliti e la ragazza accusava un dolore alla caviglia. Una volta rifocillati, il soccorritore li ha accompagnati in sicurezza fino al Rifugio Pedrotti al Rosetta, dove hanno trascorso la notte.

In serata altro intervento sul Col Rodella, in Val di Fassa, lungo il sentiero 528 in aiuto a un escursionista della provincia di Verona del 1948, illeso ma in difficoltà nel rientro a causa della stanchezza. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 18.30. Sul posto, in località Elbettina a una quota di circa 1.800 m.s.l.m., si sono portati cinque operatori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico, che hanno raggiunto a piedi l’escursionista in circa 35 minuti. Si è poi deciso di far intervenire anche l’elicottero di Trentino Emergenze che ha imbarcato a bordo l’escursionista con il verricello e lo ha trasferito a Canazei. I soccorritori sono rientrati a piedi, accompagnando il resto del gruppo. L’intervento si è concluso intorno alle 20.30.

L’immagine in alto si riferisce all’intervento in Val di Fassa

Intervento sul Torrione Valbiolo (gruppo del Cevedale)

Sabato 21 agosto 2021

Si è concluso intorno alle 21 di ieri un intervento per il recupero di due escursionisti illesi – lui del 1999 di Serramanna (SU), lei del 2000 di Cagliari – sulla cima del Torrione Valbiolo (gruppo del Cevedale), a una quota di circa 2.900 m.s.l.m.. I due escursionisti si sono attardati nell’arrivare in cima e, una volta raggiunta, hanno chiesto aiuto per il rientro intorno alle 19, causa stanchezza e sopraggiungere delle nebbie. Per fare un primo tentativo di recupero si è alzato in volo l’elicottero da Varese che, tuttavia, a causa della nebbia, non è riuscito a salire in quota. Quindi, sono stati recuperati a bordo al passo del Tonale due operatori della Stazione di Vermiglio del Soccorso Alpino e Speleologico, che sono stati sbarcati al limitare delle nebbie, a una quota di circa 2.500 m.s.l.m.. I due soccorritori hanno raggiunta i due ragazzi in circa mezz’ora di cammino, per poi riaccompagnarli in sicurezza a valle, fino a un punto libero dalle nebbie, dove l’elicottero li ha potuti recuperare. Gli illesi sono stati trasferiti al passo del Tonale.