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Intervento in soccorso di uno scialpinista sulla Marmolada

Martedì 23 giugno 2020

Uno scialpinista è stato soccorso per un problema alla caviglia lungo un canale innevato della parete nord della Marmolada, dopo essere stato trascinato da una valanga, provocata probabilmente dal suo passaggio e dal rialzo termico. L’uomo, del 1964 e residente a Bolzano, stava scenendo da solo con gli sci d’alpinismo quando la slavina lo ha trascinato a valle per circa 300 metri di dislivello, mantenendolo sempre in superficie. L’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è stato lanciato dallo stesso scialpinista verso le 12.40.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso. L’uomo, dopo le prime valutazioni, è stato stabilizzato, imbarellato e recuperato a bordo tramite il verricello per il trasferimento all’ospedale di Cavalese. È stata esclusa la possibilità che altre persone siano state travolte dalla valanga.

In contemporanea si è svolto un altro intervento per prestare soccorso a un escursionista altoatesino del 1944. L’uomo stava camminando lungo il sentiero 552 nei pressi del rifugio Paolina (val di Fassa) quando è scivolato in un canale per una decina di metri procurandosi escoriazioni e contusioni. Raggiunto dall’equipe sanitaria e dal Tecnico di Elisoccorso è stato stabilizzato, verricellato a bordo dell’elicottero e trasportato all’ospedale di Cavalese.

Infine, un escursionista si è infortunato cadendo lungo il sentiero che dal rifugio Vajolet porta al rifugio Re Alberto (Catinaccio, Val di Fassa). La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 12.15.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha inviato sul posto una squadra della Stazione Centro Fassa che ha accompagnato in sicurezza l’infortunato fino al rifugio Gardeccia, dove lo ha consegnato all’ambulanza per il trasferimento all’ospedale di Cavalese.

Giornata di interventi

Domenica 21 giugno 2020

Una ragazza è stata soccorsa nel bosco nei pressi del Rifugio Nino Pernici (Ledro) dopo essere stata disarcionata dal suo cavallo ed essersi procurata una frattura all’arto inferiore. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 13.10 da parte del compagno che era con lei.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha richiesto l’intervento degli operatori delle Stazioni Val di Ledro e Riva del Garda e dell’elicottero. La ragazza, dopo essere stata stabilizzata e imbarellata, è stata recuperata a bordo dell’elicottero con il verricello e trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Nel corso della giornata gli operatori della Stazione Riva del Garda sono intervenuti anche in soccorso di una persona che si è infortunata alla caviglia sul sentiero della Ponale (Riva del Garda) e in aiuto ad una cordata di due persone incrodate sulla via “Aspettando Martino” (Monte Colodri, Valle del Sarca). I due, un uomo e una donna, incolumi, sono stati indirizzati verso la fine della via e accompagnati a valle.

Un ragazzo è stato soccorso nei pressi di cima Valdes (Rocchetta, Alto Garda) per il morso di una vipera alla gamba mentre stava camminando sul sentiero. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 14.10.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha recuperato a bordo il paziente e lo ha trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Tre gli interventi nell’area del Dolomiti Paganella Bike Park per tre biker che si sono infortunati sulle piste “Peter Pan”, “Willy Wonka” e “Easy rider”. I primi due biker sono stati raggiunti dalla Guardia attiva del Soccorso Alpino e consegnati all’ambulanza, mentre per il terzo è stato necessario anche l’intervento dell’elicottero per il traferimento all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Un biker si è infortunato cadendo con la mountain bike sull’altopiano di Brentonico mentre scendeva in compagnia di un’altra persona in direzione Loppio. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 17.20.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento degli operatori della Stazione Vallagarina che si sono recati sul posto per prestare il primo soccorso. Vista la dinamica dell’incidente è stato fatto intervenire anche l’elicottero che ha trasportato sul luogo dell’incidente l’equipe medica. Il biker è stato stabilizzato, imbarcato a bordo dell’elicottero e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Interventi in Val di Fassa e sulla Paganella

Sabato 20 giugno 2020

È stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento un uomo tedesco del 1964 il cui arto inferiore è rimasto incastrato sotto un masso mentre stava facendo un’escursione insieme alla moglie. Al momento dell’incidente i due si trovavano alla base della parete del Piz Ciavazes (gruppo del Sella) e stavano camminando in una zona di ghiaioni. L’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è stato lanciato verso le 12.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Grazie a un sorvolo sull’area tra il passo Pordoi e il passo Sella è stato possibile individuare l’infortunato che non era stato in grado di fornire indicazioni precise sul luogo dove si trovava. Il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica sono stati fatti sbarcare in hovering. Dopodiché l’elicottero ha portato in quota anche la guardia attiva di Canazei del Soccorso Alpino e un operatore della Stazione Alta Fassa. Con un sistema di paranchi è stato possibile liberare l’uomo dal peso del masso e procedere quindi con il recupero a bordo dell’elicottero tramite verricello.

Interventi nell’area Paganella Dolomiti Bike

Un biker trentino del 1994 è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con un sospetto trauma cranico dopo aver perso il controllo della propria bici ed essere ruzzolato lungo un canale per una cinquantina di metri, tra il rifugio Meriz e la frazione Santel. Il biker stava percorrendo in discesa il percorso 809 “Malghette Trail”. La chiamata al Numero Unico 112 è arrivata verso le 12.15.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento della guardia attiva di Fai della Paganella che ha raggiunto l’infortunato, cosciente, e lo ha stabilizzato e imbarellato. Considerata la dinamica importante dell’incidente è stato fatto intervenire anche l’elicottero, il quale ha recuperato il biker a bordo tramite il verricello e lo ha trasportato all’ospedale di Trento.

Verso le 11, sulla pista “Blade runner” del Paganella Dolomiti Bike Park, un altro biker è stato soccorso per un sospetto trauma alla spalla dopo una caduta con la bici. Sul posto la guardia attiva di Molveno del Soccorso Alpino, gli operatori della Stazione di Molveno e l’ambulanza. L’infortunato è stato portato all’ospedale Santa Chiara di Trento.

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Interventi in Val di Fassa, lungo il canyon Palvico e sulle Dolomiti di Brenta

Giovedì 18 giugno 2020

Un escursionista tedesco del 1947 è stato soccorso nel primo pomeriggio di oggi per una sospetta frattura all’arto inferiore in Val di Fassa. L’uomo stava salendo verso il rifugio Vajolet (Catinaccio) quando è scivolato lungo il sentiero. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è arrivata verso le 13.35.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero e di una squadra della Stazione Centro Fassa. L’uomo è stato stabilizzato sul posto e poi trasferito in elicottero all’ospedale di Cavalese.

Un altro intervento si è svolto lungo il canyon Palvico tra la val di Ledro e la Val del Chiese per prestare soccorso a un uomo con una sospetta frattura all’arto inferiore. L’uomo, un trentino del 1979, si trovava insieme a un gruppo a circa metà del percorso quando nell’affrontare un salto di circa 5 metri si è infortunato. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 14.10.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento di una squadra di 7 operatori della Stazione Valle del Chiese e di 4 operatori della Stazione Val di Ledro. I soccorritori, una volta arrivati sul posto, hanno stabilizzato e imbarellato l’infortunato che però accusava forti dolori. E’ stato quindi richiesto l’intervento dell’elicottero. Poiché il tratto impervio della gola non consentiva all’elicottero di recuperare l’infortunato direttamente dal luogo dell’incidente, le squadre di terra hanno attrezzato un sistema di contrappesi che ha permesso di trasportare la barella in un’area più aperta e accessibile. L’infortunato è stato quindi verricellato a bordo dell’elicottero e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Infine, due escursionisti, un uomo italiano del 1981 e una donna finlandese del 1993, sono stati raggiunti tra il rifugio Agostini e il rifugio Pedrotti (Dolomiti di Brenta) da una squadra di quattro operatori della Stazione San Lorenzo in Banale, perché in difficoltà a proseguire in autonomia a causa della presenza di neve in quota. I due hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 11.15. I soccorritori li hanno raggiunti e accompagnati in sicurezza fino a valle. L’intervento si è concluso verso le 16.

Intervento lungo il sentiero Costanzi (Dolomiti di Brenta): due escursioniste recuperate illese

Domenica 14 giugno 2020

Si è concluso verso le 20.45 di ieri sera un complesso intervento per il recupero di due escursioniste, illese, lungo il sentiero Costanzi (Dolomiti di Brenta). Le due donne si trovavano nei pressi di cima Sassara a una quota di circa 2.850 m.s.l.m. quando una di loro è scivolata sulla neve. In difficoltà nel proseguire per lo spavento, e anche a causa della nebbia fitta presente in quota, hanno preferito chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 17.20.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero. A causa della nebbia, l’elicottero non ha potuto raggiungere le due persone in difficoltà. Un operatore della Stazione di Madonna di Campiglio, a disposizione in piazzola, è stato recuperato a bordo del velivolo e fatto sbarcare al di sotto del limite della nebbia sul Gran de Formenton insieme al Tecnico di Elisoccorso. Da lì i due soccorritori hanno proseguito a piedi per circa un’ora e mezza fino a raggiungere le due escursioniste. Grazie a una finestra di bel tempo, l’elicottero è poi riuscito ad alzarsi in volo e a recuperare le due escursioniste e i soccorritori. Per loro non è stato necessario il ricovero in ospedale.


Sabato impegnativo per il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino: gli interventi principali

La mattina un uomo di Peio del 1963 è stato soccorso per le ferite riportate da una pianta che lo ha investito mentre stava tagliando la legna nei boschi nei pressi di Malga Giumella (Val di Peio), in compagnia di un’altra persona. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 10.30. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento di una squadra della Stazione di Peio e dell’elicottero. L’uomo, sempre cosciente, è stato stabilizzato ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Nel corso della giornata si sono poi susseguiti tre interventi nell’area del Dolomiti Paganella Bike park per prestare soccorso a tre biker. Il primo incidente è avvenuto sulla pista “Blade Runner” ai danni di una donna caduta a terra dopo un salto. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha inviato sul posto gli operatori della Stazione di Molveno che la hanno imbarellata e trasportata fino all’ambulanza. Sono stati trasportati fino all’ambulanza dagli operatori della Stazione di Fai della Paganella anche gli altri due biker, infortunatisi sulla pista “Peter Pan” e nei pressi del Rifugio Dosson.

Intervento lungo la ferrata Rio Sallagoni (Drena)

Venerdì 12 giugno 2020

Si è concluso verso le 14.30 un intervento in soccorso di un’escursionista tedesca del 1966 infortunatasi lungo la ferrata Rio Sallagoni (Drena), una via che risale la forra creata dall’omonimo torrente e giunge fino al soprastante Castel Drena. La donna stava percorrendo la parte finale della ferrata quando è scivolata, precipitando per 4/5 metri nel greto del torrente e procurandosi ferite ed escoriazioni. La chiamata al Numero Unico per tutte le Emergenze 112 è arrivata verso le 12.40 da parte dei famigliari che erano con lei. 

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha fatto intervenire una squadra di terra della Stazione Riva del Garda. Sul posto anche l’elicottero con l’equipe medica. Gli operatori del Soccorso Alpino e l’equipe medica hanno raggiunto l’infortunata a piedi, vista l’impossibilità di verricellare direttamente sul luogo dell’incidente. Dopo i primi accertamenti sanitari, la ferita è stata imbarellata e, tramite manovre di corda e un sistema di contrappesi, è stata portata fino all’uscita della ferrata, sulla strada soprastante. Qui con l’ambulanza è stata portata fino al campo sportivo di Drena ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco.

Intervento sulla ferrata Catinaccio d’Antermoia (Val di Fassa)

Sabato 6 giugno

Si è concluso verso le 18 l’intervento in soccorso di tre ragazzi altoatesini incrodati sulla ferrata Catinaccio d’Antermoia (Val di Fassa) a una quota di circa 2.900 m.s.l.m. I tre ragazzi hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 15 di questo pomeriggio perché non erano più in grado di proseguire autonomamente a causa della presenza di neve in quota. 

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, in un primo momento, a causa della nebbia, non ha potuto raggiungere i tre ragazzi. Sono stati quindi fatti imbarcare a bordo due operatori della Stazione Centro Fassa, pronti in piazzola a Pozza di Fassa. I due soccorritori sono stati fatti sbarcare a una quota di circa 2.700 m.s.l.m. ed hanno raggiunto a piedi i tre malcapitati. Hanno quindi attrezzato delle calate di corda per discendere il canalone innevato fino a raggiungere una cengia dove è stato possibile il recupero con l’elicottero. I tre ragazzi sono stati elitrasportati a Pozza di Fassa incolumi. Per loro non è stato necessario il ricovero in ospedale.

Ritrovato nel canalone Holzer (gruppo del Sella, val di Fassa) il corpo senza vita dell’escursionista disperso da ieri

Martedì 2 giugno

È stato ritrovato alle prime luci dell’alba il corpo senza vita dell’escursionista altoatesino del 1958 il cui mancato rientro era stato denunciato al Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 23 di ieri dai familiari. L’uomo era uscito da solo e ben equipaggiato per un’escursione in Val Lasties. Il corpo è stato ritrovato nella prima parte del canalone Holzer a una quota di circa 2.400 m.s.l.m. Fatale per l’uomo una scivolata lungo il canalone ancora innevato. Difficile ricostruire la dinamica esatta dell’incidente.

Le ricerche erano cominciate nella notte. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero per effettuare un sorvolo nella zona della val Lasties, indicata dai familiari come la destinazione scelta dall’escursionista, che ha dato esito negativo. Le ricerche sono riprese alle prime luci dell’alba con l’elicottero che ha portato in quota una decina di operatori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino. Verso le 6.30 il ritrovamento del corpo senza vita dell’uomo. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata elitrasportata a Canazei.

Intervento alla cascata di Romagnano (comune di Trento)

Lunedì 1 giugno 2020

Un minorenne del 2006 è stato portato all’ospedale Santa Chiara di Trento in ambulanza con un sospetto trauma all’arto inferiore dopo essere scivolato in acqua nei pressi della cascata di Romagnano (comune di Trento). La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 11.25 da uno dei genitori, allertato dagli amici che si trovavano in compagnia del ferito.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento di una squadra di terra della Stazione Trento-Monte Bondone. Gli operatori giunti sul posto hanno chiesto il supporto dell’elicottero poiché il minorenne si trovava da diversi minuti in acqua a rischio ipotermia. L’elicottero ha quindi verricellato sul luogo dell’incidente il Tecnico di elisoccorso e l’equipe medica che ha prestato le prime cure al paziente. Dopo essere stato stabilizzato, il minorenne è stato imbarellato e trasportato con la barella portantina fino alla strada forestale dove si trovava l’ambulanza, per essere poi trasferito in ospedale.
Hanno partecipato alle operazioni di soccorso anche i Vigili del Fuoco.

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Incidente mortale lungo il canalone Neri (Dolomiti di Brenta)

Mercoledì 27 maggio 2020

Il corpo senza vita di un alpinista, un uomo residente a Trento del 1963, è stato recuperato ed elitrasportato a Madonna di Campiglio questa mattina presto. L’uomo stava salendo insieme a un compagno il canalone Neri (Dolomiti di Brenta) con i ramponi, vista la presenza di neve ghiacciata, quando a una quota di circa 2.800 m.s.l.m. è scivolato precipitando per centinaia di metri fino alla base del canalone. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 7 di questa mattina.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul luogo dell’incidente il Tecnico di elisoccorso e due operatori della Stazione Madonna di Campiglio ma per l’alpinista non c’era ormai nulla da fare. Dopo il nullaosta delle autorità la salma è stata ricomposta ed elitrasportata a Madonna di Campiglio.