Inaugurata la mostra sui 70 anni del Soccorso Alpino e Speleologico

Inaugurata la mostra sui 70 anni del Soccorso Alpino e Speleologico

Inaugurata giovedì 28 aprile a Palazzo Trentini la mostra dedicata al mondo del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino all’interno del programma del 70. Trento Film Festival. Con fotografie di ieri e di oggi e attraverso un percorso di 7 parole chiave, la mostra ripercorre i 70 anni di storia dell’ente, in cui l’immutato spirito di solidarietà di soccorritrici e soccorritori appassionati di montagna si lega alle evoluzioni dei materiali, dei mezzi e delle tecniche di soccorso.

1952: dopo un drammatico incidente sulle Dolomiti di Brenta che scosse tutta Italia, nel quale persero la vita tre giovani escursionisti, rimasti imprigionati per giorni in un crepaccio insieme a una quarta compagna di cordata unica sopravvissuta, nascono in Trentino le prime Stazioni del Corpo Soccorso Alpino, grazie all’idea e alla visione del medico e satino Scipio Stenico, insieme a Mario Smadelli e Carlo Colò.

Tramite un’organizzazione strutturata di soccorso in montagna – che da lì in pochi anni si diffonderà in tutta Italia – venivano istituzionalizzate le forme di aiuto che da sempre avevano caratterizzato le comunità alpine, fin da quando le alte quote erano diventate uno straordinario terreno di avventura e di scoperta.

La mostra fotografica si snoda in un percorso di sette parole chiave, che racchiudono il fulcro dell’attività del Soccorso Alpino e Speleologico e che aiutano a ripercorrere le evoluzioni e i progressi compiuti in questi primi 70 anni di storia. La prima parola chiave, “Passione”, è stata scelta perché il Soccorso Alpino e Speleologico vive grazie alla passione per la montagna e allo spirito di solidarietà di centinaia di soccorritrici e soccorritori volontari; la parola “Formazione” vuole porre l’attenzione sull’impegno dei soci in termini di addestramento per garantire competenza e professionalità, “Struttura” sta per l’organizzazione centrale e territoriale che l’ente si è dato per assicurare efficienza e tempestività nei soccorsi, “Innovazione” perché le evoluzioni dei materiali, dell’attrezzatura e dei mezzi a disposizione hanno influenzato nel profondo il modo di fare soccorso, “Cielo” perché l’impiego dell’elicottero ha rivoluzionato sotto molti aspetti lo stesso concetto di soccorso alpino, “Soccorso sanitario” e “Prevenzione” i due cardini dell’attività del Soccorso Alpino e Speleologico, presenti fin dal principio nella visione del fondatore Scipio Stenico.

Completano la mostra, due filmati storici provenienti dall’archivio della Biblioteca della Montagna della SAT e oggetti e attrezzatura di ieri e di oggi, tra cui lo zaino, le scarpette, l’imbrago e la corda del grande alpinista Marino Stenico, gentilmente concessi in prestito dal Soccorso Alpino e Speleologico dell’Alto Adige.

La mostra non sarebbe stata possibile senza il supporto della Biblioteca della Montagna – Archivio storico della SAT che ha messo a disposizione, oltre ai due filmati, le fotografie dei primi anni di vita del Corpo Soccorso Alpino, della Fototeca documentaria dell’Altopiano della Paganella, del fotografo Marco Busacca per le fotografie più attuali e del Trento Film Festival per averla inclusa nel programma della sua settantesima edizione.

“Festeggiare un traguardo così importante come quello dei settant’anni – afferma il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino Walter Cainelli – serve a guardarsi indietro, a fare bilanci, a esprimere riconoscenza verso chi ci ha preceduto, a ringraziare le organizzazioni partner con le quali condividiamo il cammino, a ricordare i compagni che hanno perso la vita in attività di soccorso. Ma significa anche guardare avanti verso il futuro perché ogni periodo ha le sue sfide e i suoi scenari da costruire. Un compito che proveremo sempre a non disattendere. Le iniziative con le quali celebriamo questo compleanno non sono altro che un omaggio e un ringraziamento a tutti i soccorritori di ieri e di oggi; è solo grazie al loro impegno e alla loro costanza che siamo giunti fino a qui”.

La mostra, ospitata nelle sale di Palazzo Trentini dal 29 aprile al 13 maggio (orario 9.30-18.30) e sabato 14 maggio (orario 9.30-12.30), nell’ambito del programma del 70. Trento Film Festival, si sposterà nel periodo estivo e autunnale in diverse località del Trentino, laddove sono attive le Stazioni del Soccorso Alpino e Speleologico, il vero cuore di tutta l’organizzazione.

Nell’ambito del 70. Trento Film Festival è in programma anche una serata evento dedicata al Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, condotta da Hervè Barmasse e con la partecipazione dell’attore Andrea Castelli e del pianista Antonio Maria Fracchetti, giovedì 5 maggio alle 21 al Teatro Sociale di Trento.

A salutare gli ospiti nel corso dell’inaugurazione è stato il presidente Walter Kaswalder, ringraziando “chi sta generosamente sul campo” e garantisce – con oltre mille interventi all’anno – la sicurezza e salvezza degli ospiti e turisti impegnati sulle nostre montagne.

In via Manci è giunto anche il vicepresidente della Provincia: Mario Tonina ha sottolineato che il Soccorso Alpino provinciale è un riferimento per tutto il Paese e settimanalmente conferma il suo valore, di recente anche con lo sforzo per la ricerca dell’escursionista purtroppo scomparso nella zona di passo Duròn.

All’apertura della rassegna ha voluto esserci anche il presidente del Trento Film Festival: Mauro Leveghi ha evidenziato che i 70 anni del Soccorso alpino, i 70 anni del festival e i 150 anni della Sat concorrono assieme a ricordarci il patrimonio morale di organizzazioni impegnate a promuovere l’autonomia speciale trentina attraverso il benessere morale della nostra gente, anziché solo perseguendone il benessere economico.

Ha portato un saluto anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, ringraziando i soccorritori trentini per la loro preparazione specifica e per l’altruismo. Anche il presidente del Soccorso, Walter Cainelli, ha tributato una lode e un ringraziamento ai ben 650 operatori che quotidianamente si preparano per garantire interventi tempestivi ed efficaci.

Anna Facchini, presidente della Sat, ha fatto cenno alla voglia di fare e di collaborare che sta rianimando tutto il mondo che ruota attorno alla montagna. E ha ricordato che molto materiale esposto in mostra viene dal ricco archivio storico dell’associazione alpinistica. A onorare l’iniziativa inaugurata oggi è giunto anche il dirigente del Servizio prevenzione rischi e Centrale unica di emergenza della Provincia, Stefano Fait.